Città più sicure, anziani più sicuri. L’appello lanciato dalla festa regionale della Fipac a Pisa

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Città più sicure, anziani più sicuri. Questo il tema della seconda festa regionale dei pensionati Confesercenti (Fipac) che si è svolta giovedì a San Rossore. Presenti tra gli altri, il direttore nazionale Lino Busà, il presidente regionale Fosco Tornani, la coordinatrice Toscana Nord Miria Paolicchi, la responsabile area pisana Giuseppina Lotti, il direttore regionale di Confesercenti Massimo Biagioni, il consulente per la sicurezza dell’assessorato alle politiche sociale della Regione Emiliano Poli e l’assessore comunale Sandra Capuzzi.

L’appuntamento di San Rossore ha spiegato nel suo intervento Miria Paolicchi è solo un primo passo del programma del nostro sindacato in tema di sicurezza dei cittadini e degli anziani in particolare; con questo termine, infatti, intendiamo tanto la prevenzione dei reati contro la persona e le cose quanto la prevenzione da cattivi stili di vita, da una cattiva alimentazione, dall’emarginazione da età e da condizione economica, dai rischi che anche una casa non adattata agli anziani, spesso non del tutto autosufficienti, può rappresentare. Dai pensionati Confesercenti, quindi, un grido di allarme.

Ancora Paolicchi: La crisi che stiamo vivendo contribuisce purtroppo a favorire la crescita di fenomeni di microcriminalità anche nel nostro territorio. A rischio soprattutto commercianti e anziani. Aggressioni, furti in appartamento, scippi, determinano un forte allarme sociale con una diffuso senso di insicurezza. Con le persone anziane che vivono una condizione di maggiore fragilità e vulnerabilità. Ecco quindi tre proposte concrete: E’ compito delle istituzioni comprendere queste paure ed offrire, in collaborazione con enti locali e associazioni di rappresentanza, misure che possano attenuare il senso di impotenza aggiunge Giuseppina Lotti -. Noi lanciamo tre progetti. Innanzitutto un servizio civile volontario rivolto specificamente verso gli anziani, quelli più soli che evidenziano i loro timori. Necessaria anche una assistenza alle vittime di reati. In molti casi l’anziano che viene truffato, o rapinato, vive questo fatto come una sua colpa sentendosi ormai non in grado di badare a sè stesso. Una frustrazione che rischia di gettare nelle sconforto più totale la persona. Questo è il momenti di essere presenti con personale specializzato.

Infine conclude Lotti la realizzazione di un manuale di autotutela per gli anziani che così avranno a disposizione consigli semplici e chiari per evitare soprattutto i raggiri.

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