Migranti: anche in Francia la magistratura frena le espulsioni decretate dai prefetti

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Lo Stato francese ha appreso la lezione dell’attacco di Marsiglia, quando un concorso di banali circostanze hanno permesso a Ahmed Hanachi, clandestino, di essere liberato sabato 30 settembre mattina. Domenica 1 ottobre alle ore 14, ha ucciso due giovani donne.
Occorreva tirare le conclusioni dal doppio assassinio di Marsiglia, commesso da un islamico che si trovava in una situazione illegale e che doveva essere espulso prima del fatto. Qualcosa non aveva funzionato nel circuito amministrativo. Questo è lo scopo della circolare che Gérard Collomb, ministro dell’Interno, ha inviato di recente ai prefetti. Datata 16 ottobre, riguarda l’espulsione di persone che rappresentano una minaccia per l’ordine pubblico e i detenuti. Il ministro ha ricordato che l’estenza di una minaccia all’ordine pubblico rende possibile rifiutare (a un clandestino) il beneficio del periodo di p’esiartenza volontaria. Per quanto riguarda i detenuti, l’espulsione degli stranieri che abbiano espiato una pena detentiva deve essere una priorità, sia che si trovino in una situazione irregolare o costituiscano una minaccia per l’ordine pubblico.
La circolare raccomanda pertanto ai prefetti di identificare le persone interessate al fine di ottenere, prima della fine della detenzione, passi consolari che permettono l’esecuzione di ordini di espulsione .
Inoltre, il ministro afferma che le procedure di espulsione possono essere utilizzate contro cittadini stranieri, incarcerati o no, che costituiscono una grave minaccia per l’ordine pubblico e la sicurezza … se individui legati al terrorismo o a correnti ideologiche estremiste, o coinvolti in eventi di diritto comune, che possono anche essere particolarmente gravi . L’esistenza di una minaccia all’ordine pubblico rende possibile rifiutare (a un clandestino) il beneficio del periodo di permanenza volontaria. Un profondo conoscitore della materia dice: «Si tratta di una buona circolare di commento e di approfondimento della legge esistente, che potrà dare nuovo slancio all’azione dei prefetti, che si sentiranno politicamente coperti. La sua portata operativa? E ‘molto interessante l’obbligo imposto ai soggetti pericolosi di lasciare il territorio francese (OQTF) per motivi di ordine pubblico, provvedimenti finora poco utilizzati. Ma i prefetti sono pragmatici, sanno che le procedure di espulsione sono ancora difficili da eseguire, così come accade in Italia. »Ostacoli amministrativi e organizzativi, i centri di detenzione amministrativi (CRA) strapieni tanto che il Ministero dell’Interno dovrà presentare un piano di costruzione di posti nel CRA se vorrà che le procedure siano efficaci. Inoltre, così come in Italia, l’ostacolo maggiore resta l’intervento della magistratura, che ovunque nei paesi europei vuole l’ultima parola su tutto, a pretesa garanzia delle libvertà fondamentali. In Francia infatti i giudici di libertà e di custodia (JLD) possono opporsi alla detenzione di un soggetto sotto qualsiasi forma. Il loro intervento è stato finora una delle principali cause del fallimento delle procedure di espulsione decretate dei prefetti. Tutto il mondo è paese, purtroppo in senso negativo.

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