Intervista al Presidente Confesercenti Prato Mauro Lassi.

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Mauro Lassi

 ‘Prato può avere davanti a se delle prospettive interessanti, certo deve giocare bene le sue carte’.

1) Presidente Lassi, facciamo il punto sulla situazione economica e commerciale a Prato.

La situazione economica pratese attraversa da tempo una fase delicata e difficile, ed in tal senso i numeri sono abbastanza espliciti; Prato rispecchia l’andamento generale del paese Italia con la particolarità di doversi riciclare da città che storicamente ha vissuto di solo tessile, a città con una vocazione diversa e multi settoriale.

Da un punto di vista strettamente commerciale, il tradizionale esercizio di vicinato subisce la forte pressione delle grandi catene che negl’anni si sono insediate sul territorio, mentre notiamo invece un buon dinamismo nel settore food (in special modo nel centro storico della città) che deve comunque essere testato nel segno della continuità d’esercizio d’impresa. Un dato positivo è anche quello delle imprese in rosa che, nella Provincia di Prato, crescono anche nel 2015 confermando il trend degli ultimi anni

2) Mentre per quanto riguarda il tema della sicurezza, quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare?

Il tema sicurezza è un argomento che negli ultimi tempi sta tenendo banco, purtroppo in modo negativo sia nel centro storico che nelle periferie, e non esagero nel dire che vi è un escalation di episodi di microcriminalità che colpiscono le attività commerciali e pubblici esercizi. Abbiamo chiesto uno sforzo straordinario per la gravità che la situazione sta assumendo, e comunque cogliamo dei segnali importanti da parte delle istituzioni. C’è l’esigenza di un maggior controllo del territorio e occorre  valorizzare e migliorare la città: fornire un nuovo sviluppo agli spazi degradati, illuminare le strade e organizzare belle iniziative che richiamano la gente a vivere gli spazi e le strade cittadine. Il messaggio è stato recepito, adesso non bisogna allentare la presa per vedere buoni e duraturi risultati.

3) In questo momento quali sono i temi più caldi in città?

Il tema per eccellenza è il rilancio del distretto pratese nel suo insieme, in crisi strutturale ormai da troppi anni; la città ha estrema necessità di trovare una traccia per innovarsi. Il tessile non è più l’unicum al quale ispirarsi, perché Prato deve reinventarsi e ampliare l’orizzonte delle prospettive, e da questo punto di vista la riqualificazione dell’area del vecchio ospedale rappresenta un’occasione straordinaria per creare un’attrattiva unica in città, che unita alle altre eccellenze del territorio può ridare fiato ad un’economia troppo asfittica; ed in questa ottica, troveranno beneficio sia le attività commerciali che ricettive. E poi, non dimentichiamo la crescita che potrà derivare a seguito dello sviluppo dell’aeroporto fiorentino, naturalmente se Prato saprà cogliere l’opportunità. Non per ultimo, il tema delle comunità straniere presenti in città, una su tutte quella cinese che conta quasi un quarto di popolazione residente con un’attività d’impresa molto forte; il percorso di integrazione deve continuare e rafforzarsi per diventare anch’esso una leva economica di crescita trasversale oltre che di attrattiva turistica.

4) Come si muoverà l’Associazione?

Stiamo contribuendo al dibattito per risollevare Prato da un periodo piuttosto buio, ed in questo senso credo sia determinante attivare più sinergie possibili con i vari attori in campo; più sinergie saremo in grado di creare e maggiori saranno le ricadute positive sul territorio e sulle attività. In parallelo, stiamo avanzando proposte che hanno alla base politiche di sostegno alle imprese sia come riduzione della tassazione locale (tari, cosap, ecc.) e sia come incentivi alle start up. Le nuove imprese rappresentano un valore importantissimo. Dobbiamo facilitare ed incentivare i nuovi imprenditori e per questo abbiamo chiesto e continueremo a chiedere agli enti pubblici maggiori risorse rispetto a quelle stanziate oggi per agevolare le nuove aperture. Parallelamente con il nostro Consorzio “Italia Confidi” siamo in grado di aiutare i nuovi imprenditori a approcciarsi alle varie misure agevolate che attualmente esistono nel nostro Paese.

Le piccole imprese sono sfinite dagli elevati costi di gestione, dal fisco pesante e dalla burocrazia Il nostro primario obiettivo è quello di riuscire ad alleggerire la pressione sulle aziende, non solo da un punto di vista di imposizione ma anche di snellimento delle procedure amministrative.

5) Presidente, in conclusione, quali sono le prospettive di sviluppo per la città?

Prato può avere davanti a se delle prospettive interessanti, certo deve giocare bene le sue carte senza perdere tempo; e proprio il fattore tempo ora diviene più che mai determinante. Prato ha bisogno di 3-4 grandi idee, 3-4 grandi progetti e non 100. Le potenzialità di rilancio ci sono, serve canalizzarle e attuarle con un programma concreto e definito. Per il nostro mondo io credo che la creazione dei Centri Commerciali Naturali innanzitutto nel nostro Centro storico, ma anche in qualche quartiere della nostra città possa essere un giusto strumento per valorizzare e rilanciare il commercio tradizionale. Occorre puntare forte sul turismo. Dobbiamo sfruttare la centralità di Prato nella Toscana, la sua vicinanza a Firenze e puntare soprattutto sulle specificità (manifatturiere, enogastronomiche, artigianali e commerciali) della nostra città  per attrarre turisti da Firenze. Sul turismo credo inoltre che i proventi dalla Tassa di Soggiorno, sulla quale la Confesercenti di Prato era ed è contraria, debbano essere rinvestiti nel settore, concertando con gli operatori del turismo, e non finire in maniera indistinta nel bilancio comunale.

Credo infine che occorra valorizzare al massimo le innumerevoli manifestazioni che si svolgono nel nostro territorio rendendole sempre più manifestazioni ed iniziative in grado di attrarre persone al di fuori del nostro territorio,e che siano in grado di veicolare una idea positiva della nostra città e superare cosi l’immagine di una città in crisi e piena solo di problemi.

Quindi, la città tutta si rimbocchi le maniche e inizi a camminare, perché di strada da fare ce n’è tanta.

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