Risale la Fiorentina. Terza vittoria consecutiva e ora la classifica diventa più dolce e, pur senza fare sogni a occhi aperti, si riempie anche di buone prospettive. Anche perchè il 3-0 sul Torino matura nel secondo tempo, proprio nei momenti in cui, di solito, la squadra finiva per cedere. E ci mette del suo anche la buona sorte: il Torino, in svantaggio per via del magnifico gol segnato da Benassi (sempre lui ad aprire le marcature) al 29′ del primo tempo, colpisce due volte la traversa. In maniera clamorosa. Prima con Moretti. Eppoi, in avvio di ripresa, con un allibito Niang: che tira a colpo sicuro e si vede respingere la botta dal legno. Torino sfortunato? Un po’, ma soprattutto scarsino. Troppo falloso nel primo tempo e finito sulle ginocchia dopo aver preso i legni. Pioli ha certamente tremato nei primi minuti della ripresa. Ma Benassi, impiegato più indietro e soprattutto in zona più centrale, è stato, ancora una volta, l’uomo-partita. Anche per Simeone che, grazie al suo lancio millimetrico, ha messo un siluro all’incrocio dei pali della porta di Sirigu. Ecco il due a zero, cioè la svolta: per il Cholito e per la Fiorentina. Il Torino è stordito. Mihajlovic perde la tramontana e sbaglia tutto. Pioli, invece, sembra mago indovino: sostituendo Simeone per un Babacar caricatissimo. Che prima sfiora il gol eppoi trasforma il rigore (stavolta tocca a lui, Thereau era uscito nel primo tempo) concesso per una spinta in piena area a Chiesa. Partita finita. I viola sfiorano ripetutamente il 4-0, ma ormai non c’è problema. Mentre la curva Fiesole urla a Mihajlovic che gli salta la panchina e intima, di nuovo, ai Della Valle di andarsene, si guarda avanti, alla trasferta di Crotone. Eppoi alla partitona del 5 novembre contro la Roma. Si ricomincia a sognare? Per ora piedi per terra. Dopo la Roma tireremo un nuovo bilancio. Comunque, sì: la classifica comincia a migliorare. E il secondo tre a zero consecutivo (dopo quello di Benevento) autorizza bei pensieri.
ANNA FRANK – Si comincia leggendo un brano del diario di Anna Frank. Doverosamente. Come ho detto in mattinata, al corso sul Var, che l’Associazione stampa toscana ha organizzato, con la partecipazione di Marcello Nicchi (presidente Aia) e del disegnatore, Nicola Rizzoli, dopo la demenziale trovata dei tifosi della Lazio, bisognerebbe scolpire negli stadi frasi dello straordinario Diario. Stasera non ci sono problemi di tifoserie contrapposte: quella viola è gemellata con quella granata. Sostegno reciproco e cori anti Juve. Normale. Il Torino prende subito l’iniziativa. Barreca avanza sulla sinistra crea scompiglio nell’area viola. Baselli e Rincon. Poi la Fiorentina si riassesta. Benassi, arretrato come al solito all’altezza di Veretout e Badelj, detta il gioco. Anche Laurini s’inserisce, nonostante le provocazioni di Niang. Che lo colpisce ripetutamente, mentre l’arbitro non vede. Bravo, Laurini, a non reagire. Servono nervi d’acciaio in certi momenti. Al 10′ Thereau arriva in area e tira, ma il pallone finisce fuori di parecchi metri. Bisogna raddrizzare la mira. Si rièete, il francese, due minuti dopo, ma stavolta il tiro è centrale e facile per Sirigu. Ammonito Baselli (17′) per aver steso proditoriamente Simeone lanciato verso l’area granata. Quindi la tegola: Thereau lamenta un dolore alla coscia destra. Niente di preoccupante, a quanto pare. Ma pioli preferisce farlo uscire. In campo Eysseric.
BENASSI – E’ buono il fraseggio della Fiorentina, però manca d’incisività. Il rischio è che, senza Thereau, la situazione finisca per peggiorare. Il Torino non sta a guardare: spinge e guadagna calci d’angolo a ripetizione. Ma sono i viola (29′) a passare in vantaggio: fenomenale apertura di Chiesa, da tre quarti campo, per Benassi che s’incunea bene nell’area granata, fa due passi e infila Sirigu con un diagonale che va dritto nell’angolo basso. Benassi: ancora lui. Apre le marcature come aveva saputo fare a Benevento. Ma che gran giocata ha fatto Chiesa! Tutto bene. No il Toro riparte e al 31′ colpisce la traversa con Moretti, antico ex viola. Sportiello era battuto. Non basta: altro brivido, poco dopo, per una punizione diretta sulla quale il portiere viola interviene come un motore a scoppio: in quattro tempi. Chiea è vivacissimo: al 40′ inventa un assist che sembrava al bacio per la testa di Simeone, davanti alla porta. Ma il Cholito non arriva all’appuntamento con la palla. Astori rimedia l’ammonizione per un calcio a Sadiq. Il primo tempo si chiude (dopo due di recupero) con una svirgolata magistrale di Simeone dal limite che voleva agganciare, senza riuscirci, un invitante servizio di Eysseric. Ahi, ahi Cholito: se ti avviti su un traversone così facile quand’è che fai gol? Primo tempo decente della Fiorentina, condito da qualche batticuore di troppo.
TRAVERSA – In avvio di ripresa, altro che batticuore: si attorcigliano le budella ai tifosi viola quando si trova solo solo davanti a Sportiello. Calcia convinto: ma è traversa. Fiorentina graziata in maniera incredibile. Roba da andare in pellegrinaggio a Montesenario per una settimana (ma davvero, non per finta come Renzi qualche anno fa…). Mihajlovic è furibondo. Sostituisce Sadiq con Berenguer. I granata spingono. La Fiorentina è sotto assedio. La curva Fiesole. Tutto lo stadio batte le mani ritmicamente. Finalmente (10′) i viola reagiscono. Astori lancia Simeone. Poi palla a Chiesa: dai e vai a Eysseric che conclude solo pochi centimetri sopra la traversa. Un attimo dopo, Pezzella si deve immolare per respingere un pallonaccio insidiosissimo.
SIMEONE – La Fiorentina si scuote. Anche se in mezzo a molti errori, la partita ora risulta divertente. Rincon si becca l’ammonizione per un brutto fallo a tre quarti. Quindi rasoiata di Chiesa (18′) con respinta centrale di Sirigu, ma Simeone, a porta spalancata, la manda fuori. Errore non giustificabile con l’arrivo di Barreca in spaccata. Ma al Cholito non ci vuole tanto per rifarsi: Benassi gli offre un assist di quelli che non si possono sbagliare. Giovanni, figlio di Diego, si porta il pallone avanti, arriva nei sedici metri dell’area e scaraventa il pallone sotto la traversa, diciamo pure nel sette, alla sinistra di Sirigu. Grande gol. E’ il terzo, per lui, in questa stagione. Che si sia dato finalmente una mossa? L’augurio è questo, ma bisogna fare i complimenti a Benassi. E’ lui, in questo momento, il giocatore capace di dare una marcia in più alla Fiorentina.
BABACAR – Pioli, buon psicologo, offre la standing ovation al Cholito. Lo toglie, io credo, per cercare soprattutto sulla rabbia di Babacar. Che entra e impegna Sirigu in una difficile respinta. Eysseric la rimette in mezzo, Chiesa è pronto, ma Barreca lo spinge buttandolo giù. Rigore. E rosso per Barreca. Sul dischetto va Babacar: pallone a destra e Sirigu a sinistra. E’ tre a zero. Mihajlovic ha il morale sotto i piedi. E la curva Fiesole lo calpesta, con cinismo, gridando: salta la panchina, o Sinisa salta la panchina. Forse non salta ora l’allenatore granata, ma la Fiorentina sfiora il quarto gol ancora con Babacar. E Pioli, che si sente sicuro, dà spazio a Bruno Gaspar togliendo un Laurini apparentemente provato. Ma non c’è più partita, non c’è più storia. Nove punti in tre partite: questo è un bel segnale.
Sandro Bennucci