Pensioni: Istat fissa a 82,8 anni aspettativa di vita. L’età per quella di vecchiaia verrà portata a 67 anni

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Oltre che sulla Consulta gli occhi dei pensionati (e del Governo) erano puntati sull’Istat per l’aggiornamento dell’aspettativa di vita. Un dato dal quale dipende l’età della pensione, visto che il Governo infatti dovrebbe adeguare, sulla base delle indicazioni Istat, l’asticella per la pensione di vecchiaia che oggi è fissata a 66 anni e 7 mesi. Sulla base delle decisioni pubblicate stamani dall’ Istituto di statistica, la speranza di vita si allunga di 5 mesi e quindi l’aggiustamento dell’età pensionabile dovrebbe situarsi a 67 anni per tutti, a partire dal 2019.

Il calcolo dell’Istat ha preso a riferimento il triennio 2014-2016, periodo nel quale, nel 2015, è avvenuto un calo dell’aspettativa di vita, aveva ricordato il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che, insieme a Maurizio Sacconi, a capo della stessa commissione al Senato, ha lanciato in estate un appello per rivedere il meccanismo di adeguamento automatico tra il dato statistico e l’età pensionabile. Damiano si augura che la decisione sull’aumento dell’età pensionabile sia rinviata a giugno del 2018. Più tempo per poter ponderare meglio le scelte. E soprattutto per farlo in un clima post-elettorale.

Per il totale dei residenti la speranza di vita alla nascita si attesta dunque a 82,8 anni (+0,4 sul 2015, +0,2 sul 2014) mentre nei confronti del 2013 si allunga di oltre 7 mesi. La speranza di vita alla nascita – scrive l’Istat – risulta come di consueto più elevata per le donne – 85 anni – ma il vantaggio nei confronti degli uomini – 80,6 anni – si limita a 4,5 anni di vita in più. La speranza di vita aumenta in ogni classe di età. A 65 anni arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. A tale età -prosegue l’Istat – la prospettiva di vita ulteriore presenta una differenza meno marcata tra uomini e donne (rispettivamente 19,1 e 22,3 anni) che alla nascita.
Si confermano quindi per quanto riguarda l’accesso alla pensione di vecchiaia le previsioni di un incremento di 5 mesi nel 2019. Il passaggio sarà da 66 anni e sette mesi a 67 anni sia per gli uomini che per le donne. La legge prevede che il Governo utilizzi le stime Istat per l’adeguamento dell’età della pensione di vecchiaia e che vari un decreto ministeriale per l’adeguamento automatico.

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