L’agricoltura toscana deve trovare la via per innovarsi, in termini di modello imprenditoriale e di processo produttivo: è il messaggio che emerge dalla giornata di ieri a Firenze, che ha visto un convegno sulle reti d’impresa per il mondo agricolo, e la presentazione di un protocollo d’intesa fra la Regione e l’Accademia dei Georgofili.
«Se vuoi allargare i confini della tua azienda lo puoi fare solo con una filiera che ti viene in aiuto, e ti sostiene per diffondere il tuo prodotto con maggiore facilità e minori costi», ha affermato il presidente dei dottori commercialisti e esperti contabili fiorentini Leonardo Focardi, aprendo il seminario sulle reti che ha proposto approfondimenti su temi dalle politiche di sviluppo e nuove opportunità alla sfida della rete d’impresa, passando per il modello della co-datorialità, con cui lo stesso lavoratore può prestare la sua opera all’interno di più imprese di una stessa rete.
«Abbiamo tanti buoni prodotti di pregio – ha affermato Marco Remaschi, assessore regionale all’agricoltura – ma poi questi prodotti devono trovare collocazione sui mercati a dei prezzi remunerativi affinché chi fa produzione primaria possa avere una marginalità per investire e innovarsi. Vogliamo portare anche un cambio culturale nell’ambito dei nostri imprenditori, e le reti di impresa hanno questo scopo».
L’intesa biennale fra Regione e Accademia dei Georgofili prevede invece l’impegno a favorire la diffusione delle innovazioni nel settore dell’agricoltura e dell’agroalimentare, per quanto riguarda le tecniche colturali compatibili con i cambiamenti climatici, con la tutela dell’ambiente e dell’agro-biodiversità. E ancora, la valorizzazione delle attività connesse allo sviluppo del territorio, il marketing territoriale, la valorizzazione della multifunzionalità del settore agricolo forestale ed agroalimentare.
