Anche Medici senza frontiere sarebbe sotto inchiesta, ma l’Organizzazione smentisce

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Mentre la Procura di Trapani indaga sulla ong tedesca Jungend Rettet che operava attraverso nave Iuventa, altre organizzazioni non governative sono oggetto delle verifiche degli investigatori sull’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per veri e propri viaggi organizzati con i trafficanti di profughi dalle coste dell”Africa all’Italia. Secondo notizie pubblicate in prima pagina dal Corriere della Sera e da Messaggero e Mattino, nel mirino delle indagini ancora segrete dello Sco, il Servizio centrale operativo della Polizia, sulle consegne concordate in alto mare ci sarebbe anche Medici senza Frontiere.

L’Organizzazione replica sdegnata: «Quanto vediamo oggi negli organi di stampa sembra rilanciare accuse che già ci erano state rivolte alcuni mesi fa, a cui non erano seguite altre azioni o informazioni. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Procura di Trapani né da altre Procure in merito alla presunta inchiesta sulla nostra attività di ricerca e soccorso in mare. Ci siamo messi a disposizione delle Procure per fornire qualunque spiegazione richiesta su ogni nostra attività e ribadiamo questa totale disponibilità, insieme all’auspicio di avere indicazioni precise sugli episodi eventualmente contestati. Auspichiamo che venga chiarito al più presto ogni dubbio per porre fine a questo stillicidio di accuse che continua ad avvelenare il clima in una situazione sempre più cupa. Non abbiamo firmato il Codice di Condotta perché non conteneva elementi indispensabili per garantire l’efficacia dei soccorsi e i principi umanitari – aggiunge Msf -, ma ci siamo impegnati formalmente a rispettare la maggior parte degli impegni prescritti, continuando a operare nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali e sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana (Mrcc di Roma), ribadendo l’apertura a un confronto costruttivo con tutte le autorità competenti. Nel frattempo, le nostre navi sono in mare e anche in questi giorni hanno effettuato soccorsi, su richiesta e sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana, come è sempre stato».

 

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