Migranti: Debora Serracchiani (Pd) chiede interventi drastici, ma il partito litiga ed è indeciso

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Alcuni gravi episodi che hanno visto protagonisti profughi e migranti ospiti dei nostri centri di accoglienza hanno mandato in tilt il sistema del Pd, anche nel Friuli Venezia Giulia.

SERRACCHIANI – Dove, giustamente, la governatrice Debora Serracchiani, si ribella alla notizia che tre cittadini stranieri, profughi ospiti in strutture cittadine, sono stati arrestati a Trieste con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una minorenne. La governatrice non pone tempo in mezzo, prende carta e penna e scrive al ministro dell’interno Marco Minniti, invocandone l’immediato intervento: «Accelerare tutti i provvedimenti atti a discernere e respingere chi non ha diritto alla protezione internazionale, mantenendo al contempo sotto stretto controllo gruppi e individui soggiornanti». Parlando di un atto di brutale violenza, nella missiva la presidente ricorda di «aver già ritenuto di intervenire più volte, sia seguendo le vie istituzionali sia attraverso i mezzi d’informazione, per segnalare la pressione cui è sottoposta la comunità del Friuli Venezia Giulia, in ragione della presenza sul territorio di migliaia di individui, in larghissima maggioranza giovani maschi e per lo più portatori di usi e costumi tradizionali che potenzialmente confliggono con la cultura di un territorio moderno e tollerante. Questo è un problema la cui soluzione non può essere relegata a un futuro indefinito.  L’orrore che suscita la violenza avvenuta a Trieste, che si aggiunge ad altri atti di diversa criminalità commessi da analoghi soggetti sollecita a compiere uno sforzo ulteriore, ad accelerare tutti i provvedimenti atti a discernere e respingere chi non ha diritto alla protezione internazionale, mantenendo al contempo sotto stretto controllo gruppi e individui soggiornanti».

Ma, mentre la governatrice auspica pugno di ferro e una stretta sul controllo dei migranti, la segretaria del Pd del Friuli Venezia Giulia, Antonella Grim,  corregge la sua governatrice e condanna le strumentalizzazioni della destra (sic). Bontà sua riconosce che «lo stupro avvenuto a Trieste ai danni di una minorenne è un fatto brutale che inorridisce e inquieta, e che condanniamo con la massima fermezza. Quello che ci differenzia dalla destra e dalla Lega e che noi non lucriamo sui fatti di cronaca nera e sui drammi umani. Il fatto che il reato sia stato commesso da tre richiedenti asilo – puntualizza Grim – non rende il fatto più grave in sé, perché è evidente che le leggi sono uguali per tutti, ma ingenera un comprensibile senso di smarrimento e forte inquietudine che può sfociare in rabbia nella nostra comunità, che si carica della responsabilità dell’accoglienza e legittimamente non accetta che tale sforzo venga tradito da chi è accolto. Non mettiamo in dubbio il dovere di accogliere chi ne ha davvero bisogno in ottemperanza alle norme e come gesto di solidarietà umana, ma per chi si macchia di reati non può esserci posto nella nostra comunità».

Certo le posizioni all’interno del partito, che secondo gli ultimi sondaggi sta perdendo colpi a livello nazionale anche grazie a qualche mossa infelice di Renzi, non ci fanno intravedere niente di buono in prospettiva della soluzione del problema dell’immigrazione nel nostro paese. Ne è testimonianza evidente anche la flebile reazione del Pd toscano di fronte al gravissimo episodio di un migrante che ha accoltellato ferendolo gravemente, un autista di un bus a Monteriggioni. Né sembra che questo governo, debole a livello interno e ancor più a livello internazionale, possa dare una sterzata decisa per cacciare dall’Italia chi non ha diritto a restarci e per impedire che altre moltitudini di migranti arrivino sui barconi per essere nutriti, sfamati e alloggiati a spese nostre. L’affermazione (giusta)  in salsa leghista di Renzi  Aiutiamoli a casa loro non sta trovando alcun seguito.

 

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