Terrorismo: primo ok Ue a controlli fuori Schengen. Database elettronico su passaporto invece del timbro

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Passo avanti anche per combattere il terrorismo. C’è stato il primo via libera del Parlamento Ue ai piani per rafforzare i controlli alle frontiere esterne per i cittadini dei Paesi terzi. Il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo su un nuovo sistema di entrate e uscite (EES), in attesa di un accordo globale appena si chiuderanno alcune questioni definite tecniche dal Parlamento.

Il nuovo sistema registrerà le informazioni sulle entrate, le uscite e i dinieghi d’ingresso per i cittadini extra-Ue nell’area Schengen, anche quelli che viaggiano in regime di visa-free. Questo sistema sostituirà il timbro sul passaporto con un database elettronico che conserva i dati dei viaggiatori, per facilitare un passaggio rapido, rendendo più semplice trovare chi soggiorna troppo a lungo e identificare i documenti falsi. L’EES aiuterà a controllare che sia rispettata la durata del soggiorno consentito nell’area Schengen (90 giorni ogni sei mesi).

L’accordo tra le due istituzioni ha accorciato a tre anni il periodo in cui è consentito conservare i dati, al posto dei 5 proposti dalla Commissione. I dati possono essere consultati per la prevenzione del terrorismo, ma possono essere condivisi con autorità non-Ue soltanto a scopo di rimpatrio o se vengono rispettate una serie condizioni.

 

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