Il 2 agosto sarà processato con rito abbreviato l’indiano Harwinder Singh, 28 anni, accusato di tentata violenza sessuale, lesioni gravissime e calunnia. L’uomo, secondo l’accusa, il 22 febbraio scorso inseguì in piena notte, dal centro di Firenze fino a via Baracca una giovane donna fiorentina che riuscì a divincolarsi e a fuggire. L’indiano venne arrestato da una pattuglia della guardia di finanza. Stamani, 30 giugno, l’udienza si è svolta davanti al gup
Alessandro Moneti.
Il via libera al rito abbreviato è comunque condizionato all’acquisizione dei tabulati telefonici del cellulare del 28enne, che si era difeso spiegando di aver aggredito la donna perché convinto che lei gli avesse portato via il telefonino. Una versione contestata fin da subito dalla giovane e dall’accusa, sostenuta dal pm Sandro Cutrignelli. L’uomo, tra l’altro, era stato bloccato all’aeroporto di Fiumicino il 10 aprile scorso, mentre avrebbe tentato di fuggire in India dopo essere stato scarcerato una prima volta dal gip che gli aveva contestato l’aggressione, ma non la tentata violenza.
Il Comune di Firenze sarà parte civile nel processo. L’assessore alla sicurezza urbana, Federico Gianassi, ha spiegato: «Come Amministrazione siamo a fianco dei nostri cittadini, vittime di gravi atti di violenza, non vogliamo lasciarli soli. La costituzione parte civile in questo processo va appunto in questa direzione».