Ciclismo: morto il figlio di Gino Bartali. Fu lui, Andrea, a rivelare il padre salvatore di ebrei

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Aveva 75 anni ed era ricoverato all’ospedale di Macerata, dov’è morto la notte scorsa, Andrea Bartali,
figlio del leggendario campionissimo, Gino Bartali. I funerali si terranno domani alle ore 10:30 a Montefano, nella chiesa di San Donato. Da tempo aveva lasciato Firenze, Ponte a Ema, per vivere nelle Marche, con le figlie Gioia e Stella. Il primogenito era presidente della Fondazione onlus Gino Bartali – Il postino della pace ed era autore del libro «Gino Bartali, mio papà» (Edizioni Limina, 2012).

Si deve alle ricerche di Andrea Bartali la scoperta, nel 2010, dell’attività segretamente condotta negli anni della seconda guerra mondiale dal padre Gino per salvare la vita a centinaia di ebrei perseguitati dal fascismo. Opera riconosciuta nel 2013 dallo Yad Vashem di Gerusalemme che lo riconobbe Giusto tra le Nazioni.

Dalle ricerche emerse che Gino Bartali trasportò, all’interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Questa attività nacque dalla collaborazione tra il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città Elia Angelo Dalla Costa. Nel libro «Gino Bartali, mio papà», Andrea Bartali ripercorre le grandi imprese, i trionfi, Giro d’Italia o Tour, come quello del 1948 che, nei giorni dell’attentato al segretario del Pci Palmiro Togliatti, salvò l’Italia dal rischio di una guerra civile, l’amicizia/rivalità con Fausto Coppi.

Ma solo attraverso gli occhi di un figlio poteva essere rivelata una biografia che va oltre l’immagine pubblica del personaggio, dando la possibilità di accostarsi e intravedere, dietro quegli eventi, le emozioni e i sentimenti che li precedevano o li accompagnavano. E lo sguardo del figlio fissa anche istantanee gustose su rituali domestici e aneddoti inediti, abitudini bizzarre e curiosità, consegnandoci interamente la complessità di una figura con molte sfaccettature, che possedeva prima di tutto nello straordinario spessore umano le ragioni del proprio successo. Fino al ritiro e alla vita dopo il ciclismo, una ricchissima vicenda, speciale ed esemplare insieme della storia del nostro Paese,
raccontata da un testimone d’eccezione.

 

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