Commercio, Confesercenti: vendite al palo. La crescita che registra Istat è spinta solo dall’inflazione

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Si spende di più e si compra di meno. Le nostre tasche rischiano di essere alleggerite di nuovo dall’inflazione. E’ questa la denuncia, forte e chiara, che sale da Confesercenti. Che scrive: «Vendite ancora al palo. I dati Istat sul commercio ci consegnano ancora una volta un quadro deludente. Dopo un febbraio fortemente negativo, a marzo non si registra alcuna inversione di tendenza, con le vendite sostanzialmente stagnanti sul mese ed in calo sull’anno, con un crollo dell’1,4% del volume».

Anche il bilancio dei primi tre mesi è per l’associazione «meno positivo di quanto possa apparire: le vendite sono cresciute rispetto al trimestre precedente soprattutto in valore (+0,7%), grazie alla spinta dell”inflazione; i volumi sono rimasti invece piatti o quasi (+0,1%). E la crescita ha riguardato soprattutto le grandi superfici: i piccoli, nonostante il mini-rimbalzo di marzo, nel primo trimestre hanno perso un ulteriore 0,7%». La Confesercenti teme che il riaffacciarsi forte dell”inflazione «possa portare a una nuova riduzione complessiva dei consumi, con inevitabili conseguenze su Pil e conti pubblici». Per questo vengono proposte misure di stimolo per la domanda interna, come una deduzione del 50% dall’imponibile Irpef, di carattere temporaneo, per le spese in beni durevoli e semidurevoli.

 

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