Confesercenti contro il proliferare delle sagre a Massarosa (LU)

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L’Unione dei Comuni della Versilia deve diventare il polo decisionale per uniformare con il metodo della concertazione le regole di competenza locale su commercio, turismo, fiscalità locale ed urbanistica. Non si può intensificare i frazionamenti senza adottare una logica di sistema, a maggior ragione se a proporre le modifiche è uno dei Comuni dell’Unione! Ad intervenire è Esmeralda Giampaoli, Presidente di Confesercenti Versilia, che aggiunge la bozza di regolamento per le sagre e le feste proposta dal Comune di Massarosa, così com’è strutturata avrebbe un impatto devastante sul comparto della ristorazione dell’intera Versilia, e deve essere discussa quantomeno a livello di Unione dei Comuni con le associazioni di categoria. E’ inutile che Comuni limitrofi si adottino, per creare equilibri, se poi da una parte arriva il piomba libera tutti. Prosegue Giampaoli, che è anche Presidente Nazionale della F.I.E.P.E.T., il sindacato dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti E’ necessario sollevare un velo prevedendo a carico degli enti proponenti sagre e manifestazioni similari con somministrazione, la pubblicità dei bilanci e degli impieghi. Ancora Giampaoli l’associazionismo, il volontariato e le finalità solidaristiche a tutti i livelli sono da sempre valori centrali per Confesercenti, come dimostrano i Centri Commerciali Naturali da noi costituiti per tutelare l’economia di vicinato, ma in questo modo si stravolgono equilibri, a completo discapito di ristoranti, pizzerie e bar che in tutta la Versilia rimangono aperti anche nelle stagioni meno floride, pur avendo costi fissi sempre crescenti.

Nel dettaglio dei contenuti della bozza di regolamento interviene il Responsabile di Confesercenti Versilia Simone Romoli: “La bozza premette che le sagre devono essere connotate da somministrazione di prodotti tipici del territorio, ma nell’articolato si consente la preparazione della pizza e si concede la possibilità di articolare un’offerta di addirittura tre menù completi da cinque portate e diversificati. Le contraddizioni sono evidenti”. Aggiunge Romoli: “Viene introdotta anche la possibilità di recupero delle date perse a causa del maltempo fino a un massimo di 3 giorni, che nel periodo primaverile-estivo si traduce nei fatti in un recupero totale dei giorni di sagra. Ma viene spontaneo chiedersi, il ristoratore che ha organizzato un evento all’aperto che fa quando piove e arrivano le disdette? Non ha certo possibilità di recupero!”

La nota di Confesercenti si conclude con la precisazione che stiamo ultimando alcune proposte di revisione alla bozza, che nella sua attuale stesura non è ammissibile, tenendo conto anche dell’esperienza che Confesercenti ha maturato a livello regionale in contesti analoghi.

Su queste proposte chiederemo un confronto all’Amministrazione. Si tratta di una materia delicata, che non può essere trattata in pochi giorni, e senza una preventiva concertazione de visu.

 

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