Statali: sindacati contestano ministro Padoan. Nel def nessuna indicazione chiara delle cifre a disposizione per i contratti

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«Un passaggio fumoso che non ci rassicura affatto. Se ieri, al nostro allarme sulle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, il ministro dell’Economia Padoan aveva fornito rassicurazioni sul rispetto degli impegni assunti, oggi non fa lo stesso il Def». Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, in una nota. Nel documento «ci sono scritte cose vaghe rispetto alle certezze dell’accordo del 30 novembre, che il ministro dell’Economia non ha il potere unilaterale di mettere in discussione».

La categoria degli statali della Cgil vuole quindi che Padoan chiarisca la questione. Posto che per centrare l’aumento di 85 euro, concordato tra i sindacati e la ministra della P.a, Marianna Madia, servono altri 1,6 miliardi per il settore della Pubblica Amministrazione centrale e 1,2 miliardi per il resto. Ieri la Cgil si era già detta pronta alla sciopero generale in caso di risorse insufficienti.

Inoltre per Sorrentino anche per «la stabilizzazione dei precari, questione affrontata sempre nell’accordo di novembre, bisogna rilevare che la vicenda non troverà soluzione soltanto con le norme sul Testo unico in discussione in Parlamento ma che ci sarà bisogno di un finanziamento specifico e aggiuntivo oltre quello relativo alle risorse per i contratti. Ed è per queste ragioni che va chiarito e tradotto cosa vuol dire in termini di impegni quanto scritto nel Documento di economia e finanza», sottolinea.

«Nel Def, ad oggi, abbiamo risorse economiche non sufficienti a coprire i rinnovi contrattuali del settore pubblico». Così il commissario della Cisl Funzione Pubblica, Maurizio Petriccioli. «Apprendiamo con positività la volontà, messa nero su bianco, di voler aggiungere, con la prossima legge di Bilancio, quelle risorse indispensabili per l’aumento medio di 85 euro pattuito nell’intesa del 30 novembre scorso, spiega in una nota. Ad oggi, tuttavia, queste risorse mancano e dobbiamo avviare un confronto tra organizzazioni sindacali e Governo al fine di dare risposte a tutti quei lavoratori che attendono un riconoscimento, da parte del Governo, ormai da 8 anni. La Cisl fp metterà in campo tutte le azioni necessarie per raggiungere questo obiettivo e per ripristinare il diritto costituzionale.

 

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