Fumata grigia per il rilancio della ex Lucchini

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Prove di schiarita per il futuro di Piombino, ma l’orizzonte resta grigio. Il doppio vertice di ieri al ministero dello Sviluppo (prima il confronto tra il ministro Carlo Calenda e l’ad di Cevital, Said Benikene, poi il tavolo con i sindacati) non ha offerto una prospettiva risolutiva per il rilancio del piano industriale di Aferpi (l’obiettivo dichiarato della società controllata da Cevital è il ritorno alla produzione di acciaio con nuovo forno elettrico), ma solo parziali elementi di rassicurazione, utili per evitare il fallimento del progetto.
Secondo la Fim nella riunione sono stati confermati tutti gli investimenti su forno elettrico, treno rotaie e revamping di altri due laminatoi, confermando il piano di smantellamento delle aree dismesse. Il Governo ha chiesto di avere entro la settimana il versamento di 25 milioni per riattivare la produzione, ferma da settimane per mancanza di liquidità.
Cevital, sempre secondo i sindacati, ha confermato l’utilizzo di 75 milioni di nuovo equity per garantire i 500 milioni necessari all’avvio del piano che è stato riaggiornato, con il ritorno alla prima colata fissato per il 2020.
Il nuovo piano sarà presentato mercoledì alle rsu. Il Mise ha poi chiesto garanzie su altri 180 milioni di capitale circolante. Cevital ha risposto che sta cercando partnership per un’operazione più ampia.

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