«Fidi Toscana non è affatto fra i grandi debitori di Monte di Paschi di Siena». Lo ha affermato Lorenzo Petretto, presidente della finanziaria regionale, nel corso della sua audizione in commissione di Controllo del Consiglio regionale della Toscana, dove ha risposto a una specifica domanda sul tema.
«Articoli di stampa, nel gennaio scorso – ha detto – hanno parlato di una situazione debitoria di oltre novanta milioni di euro. Non è affatto così. Mps è un suo socio fondatore e partecipa al capitale sociale al pari degli altri soci, oltre centoventotto. In realtà quella cifra fa riferimento al plafond massimo annuale fissato dalla banca per garantire i crediti, contenuto nella nota integrativa al bilancio 2015, come previsto dalla legge bancaria».
Petretto ha quindi spiegato che Fidi ha in portafoglio «depositi importanti di Mps, legati ai fondi della Regione Toscana e obbligazioni subordinate per circa 10 milioni di euro, rimaste dopo che al cinquanta per cento sono state convertite. L‘ispezione di Banca d’Italia si è conclusa positivamente anche su questi aspetti. Non abbiamo in portafoglio partecipazioni rischiose, né incagli o sofferenze assimilabili a quella delle banche».
Il presidente della finanziaria regionale ha ricordato le linee seguite nel corso del suo mandato e gli obiettivi raggiunti, precisando di fronte ai consiglieri che la progressiva cessione delle partecipazioni – arrivate fino a quaranta agli inizi del decennio – si è resa necessaria nel momento in cui Fidi Toscana è diventata un intermediario finanziario. «Il piano di razionalizzazione, richiesto da Banca d’Italia, si è quasi concluso – ha affermato – . E’ rimasta la partecipazione nella Centrale del latte d’Italia, nata dalla fusione di Mukkilatte con la Centrale del latte di Torino, ma il percorso di uscita è già fissato».
