Trasporti: Tir Day, la protesta dei camionisti blocca molte città

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Decine di bestioni che hanno reso difficile la circolazione nei centri delle città, fino alla spettacolare apparizione di un autoarticolato caricato su una chiatta davanti a piazza San Marco, a Venezia. Sono gli effetti del Tir Day, la protesta che gli autotrasportatori hanno
inscenato in 20 città per chiedere al Governo di rispettare gli impegni assunti con le imprese e di risolvere i numerosi problemi rimasti senza risposte. Una protesta che si intreccia con le altre in programma nei prossimi giorni, dallo stop degli uomini radar fissato per lunedì a quello dei taxi per giovedì.
La protesta dei tir, indetta da Unatras, vuole mettere in luce le difficoltà di un settore dove, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, le attività che hanno dovuto chiudere dal 2009 a oggi sono ben 21mila. Le criticità vanno dalla determinazione dei costi indicativi di esercizio da far valere nei confronti dei committenti al contrasto della concorrenza sleale, dalle sanzioni contro il mancato rispetto dei tempi di pagamento allo sblocco delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali.

E così le colonne di tir lumaca hanno invaso le strade da Roma, con un sit in in un parcheggio a Saxa Rubra, a Venezia, da Milano a Brescia, da Bergamo a Trieste, Lecco e Como. E poi Ancona, Cuneo, Piacenza e le altre.

Soddisfazione per l’ampia adesione alla mobilitazione nazionale dell’autotrasporto organizzata da CNA-Fita e dalle sigle aderenti al coordinamento unitario Unatras è stata espressa da CNA-Fita.
Molto complicata promette di essere anche la giornata di lunedì per chi dovrà spostarsi in aereo: fermo dalle 13 alle 17 per lo sciopero nazionale il personale operativo dell’Enav e,
nelle ultime 4 ore del servizio, il personale amministrativo, mentre la sigla sindacale CUB Trasporti (e per gli aeroporti di Milano anche il sindacato USB) ha proclamato un’intera giornata di sciopero. Alitalia ha già cancellato 40 voli tra nazionali ed internazionali. Sul fronte del trasporto aereo lo sciopero di lunedì sarà un assaggio: il 5 aprile infatti, per protestare contro gli oltre 2.000 tagli annunciati, si bloccheranno per 24 ore tutti i lavoratori di Alitalia.
Giovedì infine, dopo il caos dei primi di marzo, tornano a protestare i tassisti, ancora una volta per chiedere regole stringenti su noleggi con conducente e Uber. La protesta però
questa volta non è unitaria ed una serie di sigle preferiscono invece attendere gli sviluppi del tavolo tecnico del governo che sta definendo le nuove regole. Protestano quindi i tassisti
aderenti a Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Uti, Unica Cgil, Unimpresa mentre non aderiranno gli autisti delle Associazioni Nazionali della Cooperazione (Legacoop Servizi, Federlavoro e Servizi-Confcooperative), dell”Artigianato (Confartigianato, Cna, Sna Casartigiani) e del Commercio (Silt-Confcommercio).

 

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