Fiorentina-Torino (lunedì, ore 20,45), Sousa vicino al capolinea. Dopo? Guidi con Antognoni tutor

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Non giocherà Bernardeschi. Motivo? Un risentimento legato a un infortunio di due settimane fa (contro l’Udinese, 12 febbraio): si parla di trauma distorsivo contusivo alla caviglia sinistra. Ma il fatto più rilevante, dopo la clamorosa contestazione dei tifosi, nella mattinata di oggi, 26 febbraio, davanti al centro sportivo dei campini, è che quella contro il Torino potrebbe essere l’ultima partita, sulla panchina viola, di Paulo Sousa. Che debuttò contro il Milan di Mihajlovic nell’agosto del 2015. E che potrebbe chiudere proprio contro Mihajlovic, stavolta alla guida del Torino. Per lasciare il posto a chi? Nell’immediato a Guidi, allenatore della primavera, magari spalleggiato da Antognoni in veste di tutor. Si parla di Claudio Ranieri, che potrebbe arrivare subito perché ha allenato all’estero, ma è difficile che, dopo il trauma dell’esonero dal Leicester, voglia immergersi nei problemi della Fiorentina.Pantaleo Corvino

MAXI – I giorni successivi all’eliminazione dall’Europa League sono stati ricchi di recriminazioni e colpe distribuite a tutti: società, allenatore, giocatori. I tifosi viola ce l’hanno con i Della Valle, anche per un motivo strettamente contingente: non hanno fatto in modo che la squadra venisse puntellata nei punti più deboli: la mancanza di un terzino destro e di un esterno sinistro. Tomovic e Salcedo si sono rivelati inadatti alla Fiorentina. Carlos Sanchez è stata una felice scoperta con la Juventus, ma è chiaro che sia fuori ruolo. Milic e Maxi Olivera non riescono a coprire la fascia sinistra come, per esempio, riusciva a fare Marcos Alonso. Maxi Olivera è stato terrificante contro il Borussia: graziato in Germania per un evidente fallo da rigore, si è «riscattato» al Franchi commettendo il più grave fallo della sua carriera: spingendo a mani unite un avversario, in area. L’avversario non avrebbe agguantato quel pallone. Quella spinta è stata fatale: il Borussia, sotto di tre gol fra andata e ritorno, ha segnato prima del riposo, ha ripreso vigore e ha finito per calpestare i viola.

Giancarlo Antognoni

SOUSA – Spalleggiato da Antognoni, al quale i tifosi portano naturalmente rispetto, Pantaleo Corvino ha cercato di spiegare che sul mercato non si poteva fare meglio. I cori contro i Della Valle hanno invaso il Campo di Marte. Il problema? La proprietà non si può esonerare. Chi ha il pacchetto azionario può pensare di cederlo, ma Diego e Andrea non lo faranno certo ora, per non lasciare a Firenze il ricordo peggiore. E allora, l’unica soluzione possibile per dare una scossa a un ambiente deluso, arrabbiato e stanco, può essere solo l’allontanamento dell’allenatore. Che, intendiamoci, ha delle colpe, ma non esclusive. Già da febbraio 2016 aveva rotto con la società per il mancato arrivo del difensore valido che non si è mai visto e di altri rinforzi che probabilmente aveva chiesto. Sousa non è un cattivo allenatore: sa far giocare la squadra. Magari con i giocatori in felice condizione, come nel girone d’andata della stagione 2015-2016. Non vuole, o non riesce, Sousa, a cambiar modulo e schema di gioco. Nemmeno di fronte alle urgenze. Non riesce a salvare un risultato. Non sempre si può giocare a viso aperto. Vincenzo Montella, che comunque sa di calcio, nella partita d’andata con il suo Milan, a Firenze, portò via lo 0-0 con il più bieco dei catenacci. Il risultato è tutto nel calcio.

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Federico Chiesa

MAESTRI – Esempio chiaro con il Borussia: hai la fortuna di andare in vantaggio di tre gol, capisci che gli altri sono chiaramente più forti anche fino a quel momento completamente sconclusionati sotto rete, e allora barricati. Chiudi tutti i corridoi, impedisci loro di far gioco. Hai studiato il calcio italiano? Ti sei informato su come Nereo Rocco, istruito da un maestro antico come Gipo Viani, vinceva le partite con il Padova e si assicurò, con il Milan, la Coppa dei Campioni 1962-63 bloccando il Benfica di Eusebio? Un allenatore deve conoscere la storia del calcio, anche la più remota. Fulvio Bernardini, nel 1964, vinse lo scudetto con il Bologna, battendo nello spareggio l’Inter di Herrera. Come? Togliendo un fior di attaccante, Ezio Pascutti, per un terzino, Capra, mandato in campo con il numero 11, ossia finta ala sinistra. Per bloccare il 7 nerazzurro, Jair.

Nikola Kalinic

GUIDI – Gianni Brera, giornalista sportivo che faceva letteratura con le cronache delle partite, avrebbe scritto che Sousa si è fatto semplicemente «uccellare» dal collega tedesco, giocando all’attacco anche quando avrebbe dovuto chiudersi. La Fiorentina, contro il Borussia, era come un pugile inferiore, capace però di vincere i primi round del combattimento. Grazie a un fenomenale Bernardeschi. Ma se hai la dabbenaggine di misurarti a viso aperto con un avversario più forte, finisce che le prendi di santa ragione. Com’è successo. Anche in altre partite, Sousa ha peccato di presunzione. E allora, se fine dell’avventura dev’essere, inutile menarla per le lunghe. La soluzione, momentaneamente, può essere cercata in casa: in poanchina Guidi, allenatore della primavera, con Antognoni come consigliere, o come tutor parafulmine. Obiettivo? Cominciare a ricostruire la squadra in vista in vista del prossimo campionato, provando anche qualche ragazzo della primavera. Con un progetto nuovo, da affidare all’allenatore che verrà a giugno. La stagione 2018-2019, subito dopo il Mondiale, è quella in cui l’Italia avrà di nuovo 4 posti in Champions. E allora nel 2017-2018 la Fiorentina ha il dovere di puntare a un piazzamento nelle prime quattro.

TORINO – Sousa ha annunciato che non darà le dimissioni. Ricominciare con lui, quest’anno, è stato un errore evidente. Ma tenerlo fino a maggio sarebbe uno sbaglio peggiore. Per usare una metafora nemmeno allegra, sarebbe come star lì a vegliare il morto per altri tre mesi. Senza poter provare un cambiamento. Battere il Torino servirà a riaprire la rincorsa verso un posto in Europa League? Difficile. Più facile è che, dopo aver eventualmente preso tre punti con il Torino, arrivino nuovi stop. E allora avremmo soltanto prolungato il calvario.

Sandro Bennucci

Probabili formazioni

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu; Sanchez, Rodriguez, Astori; Chiesa, Cristoforo, Badelj, Olivera; Borja Valero, Ilicic, ; Kalinic. All. Sousa

Indisponibili: Bernardeschi

Squalificati: Vecino

Torino (4-3-3): Hart; Zappacosta, Ajeti, Moretti, Barreca; Benassi, Valdifiori, Baselli; Iago Falque, Belotti, Ljajic. All. Mihajlovic

Indisponibili: Carlao, Castan, Obi, Rossettini

Arbitro: Giacomelli di Trieste

 

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