Pensioni: riprende il confronto Governo – sindacati; mentre Boeri si scaglia contro i babypensionati

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Riparte, dopo un periodo di stanca, anche se di polemiche, il confronto Governo-sindacati sulle pensioni. In effetti nelle ultime settimane l’attenzione si era concentrata più sulle questioni del pubblico impiego che su altri argomenti parimenti attuali. Comunque il prossimo 21 Febbraio è in programma una nuova riunione tra Governo e sindacati per dare seguito all’accordo stipulato lo scorso 28 Settembre sulle pensioni. In primis l’attenzione sarà volta all’attuazione delle misure già contenute nella legge di bilancio che ad oggi sono sostanzialmente ancora in stand-by. I tempi sono abbastanza ristretti considerando che i decreti su APE e precoci dovrebbero essere adottati entro il 2 marzo.

FORNERO – Ma non è solo questo che bolle in pentola, perché l’ordine del giorno contempla anche l’apertura della seconda fase del confronto con i sindacati sui correttivi da apportare alla Legge Fornero soprattutto riguardo ai lavoratori che sono nel sistema contributivo puro (i giovani).

CONTRIBUTIVO – Sul tavolo c’è la riforma del sistema di calcolo contributivo, per renderlo più equo e flessibile e dare una risposta sopratutto ai giovani con redditi bassi e discontinui e lo sviluppo della previdenza integrativa. C’è in particolare la disponibilità nel valutare l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia, legata agli anni di contributi e all’età di uscita, al fine di garantire l’adeguatezza delle pensioni medio – basse particolarmente colpiti dal sistema contributivo; interventi sulla previdenza complementare, volti a rilanciarne le adesioni, a favorire gli investimenti dei fondi pensione nell’economia reale.

BOERI – Nel frattempo anche il bocconiano presidente Inps, Tito Boeri, sembra aver spostato (ma per quanto tempo?) il mirino sui baypensionati invece di attaccare sempre i pretesi pensionati d’oro.

SISTEMA SOSTENIBILE – Il sistema pensionistico italiano è sostenibile, un sistema che gli altri paesi ci vorrebbero copiare, afferma Boeri, in un videomessaggio inviato al Future Forum di Udine, organizzato dalla Camera di Commercio della città friulana. Troppo spesso si è intervenuti guardando solo ai costi dell’immediato e non alle conseguenze di lungo periodo, che sono poi quelle che interessano ai giovani, ha dichiarato e, riferendosi alle baby pensioni, ha aggiunto: «in origine ebbero un impatto sul bilancio pubblico praticamente irrisorio: eppure ci hanno lasciato in eredità un peso molto molto forte, determinando gran parte del debito pubblico. «E’ importante dunque che si discuta di queste cose, ma voglio sottolineare che il nostro è un sistema pensionistico sostenibile, un sistema che gli altri paesi ci vorrebbero copiare».

GIOVANI – Parlando poi della disoccupazione giovanile, Boeri ha detto che si tratta di «un fenomeno tutt’altro che inevitabile. Cambia la geografia del lavoro, cambia la fisionomia delle mansioni: abbiamo bisogno di un mercato del lavoro e un sistema di istruzione in grado di reagire a queste sfide. Su questo piano l’Italia è in ritardo – ha sottolineato – abbiamo un sistema universitario che fatica a creare competenze spendibili o crea delle competenze astratte. I problemi dei giovani nel mercato del lavoro – ha concluso Boeri – dipendono da un sistema educativo non adeguato, regole d’ingresso penalizzanti e un atteggiamento sbagliato rispetto alla scelta dell’Università».

 

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