Il fenomeno dell’Abusivismo Commerciale in Toscana

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Una piaga alla luce del sole che nessuno vuol vedere

Sono mille i modi in cui si può esercitare l’abusivismo commerciale o approfittare di regimi fiscali super agevolati. Un fenomeno che in questi anni ha assunto proporzioni colossali, arrivando, secondo una ricerca di “REF Confesercenti” a un giro d’affari di oltre 21 miliardi di euro su base annua stimabile in Toscana, su numeri vicini al miliardo e mezzo di euro ogni anno.

“Siamo di fronte a numeri impressionanti e in costante crescita, una piaga alla luce del sole che troppe volte facciamo finta di non vedere. – commenta Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Toscana – Borse, occhiali, ma anche oggetti elettronici venduti illegalmente ovunque. Hotel fai da te messi su nelle seconde case o in appartamenti sfitti, vendita di alcolici nelle piazze, anche ai minorenni, a margine di ogni tipo di evento o manifestazione. Bancarelle e ambulanti irregolari che affollano i centri delle nostre città. Sagre più o meno fittizie. Offerte e vendite on-line di articoli moda da privati non autorizzati.”

Abusivismo e Contraffazione

L’abusivismo va a braccetto con la contraffazione che ormai è una forma di “pirateria” che mortifica le produzioni qualificate, provocando conseguenze incalcolabili sul nostro tessuto economico.

La crisi che ha colpito il Paese duramente in questi sette lunghi anni, spiega lo studio realizzato con l’istituto di ricerche Ref, “ha dato una spinta a questi fenomeni, perché  nelle fasi di recessione, caratterizzate dalla contrazione del reddito, il consumatore è spinto a cercare di ottenere vantaggi nei prezzi rinunciando al canale distributivo regolare”.

Nel 2013-2014 il valore stimato degli articoli sequestrati agli abusivi è stato di 480 milioni (fonte IPERICO, ag. Dogane e GDF) per un totale di 13.000 sequestri e nel 56% dei casi si tratta di accessori moda e abbigliamento.

Le stime in Italia però parlano (fonte REF Confesercenti) di valori di oltre 21 mld di euro del generati dal fenomeno dell’abusivismo e contraffazione,  con un danno erariale di oltre 11 miliardi e tutto questo senza considerare il fenomeno dell’abusivismo “legalizzato”, vale a dire la concorrenza da parte dei regimi agevolati, come fiere, sagre, feste di paese, mercatini vari ecc.

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