Terrorismo, migranti, sicurezza: i progetti del Ministro dell’interno Marco Minniti

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Nel corso di alcuni Question time alla Camera dei deputati e in alcune conferenze stampa il ministro dell’interno Marco Minniti ha avuto modo di fare il punto sulla situazione e sulle prospettive di riorganizzazione di tre importanti settori: immigrazione, sicurezza e terrorismo.

Dice Minniti: «Gli attentati di Berlino e Istanbul hanno riproposto un quadro della minaccia terroristica che non solo non è cessata, ma si è rilanciata trasmettendo un elemento di fortissima pericolosità e notevole imprevedibilità che pone il problema di come rafforzare le frontiere del nostro Paese e quelle esterne dell’Unione Europea».

CONTROLLI – Anche per questo l’Italia sta prestando molta attenzione ai controlli delle Frontiere aeree, marittime e terrestri. Sono punti strategici da monitorare, ha dichiarato Minniti. Presso gli scali portuali della costa adriatica e altre località, ha spiegato il ministro, «sono stati avviati mirati servizi di sicurezza, con verifiche approfondite su passeggeri per impedire l’ingresso di soggetti pericolosi nell’area Schengen. Inoltre è stato rafforzato il rapporto con l’intelligence e con le Forze di polizia degli altri Paesi per avere una maggiore copertura informativa sulle dinamiche migratorie che interessano i nostri confini». Il ministro ha definito falsa l’indicazione che i centri di accoglienza sono utilizzati come rifugi per compiere attentati ed ha ricordato che, dal 2015 sono state fatte verifiche sui passeggeri di 450 navi e sono state controllate 26mila persone.

CLANDESTINI – Un altro fattore importante sono le iniziative di contrasto all’immigrazione clandestina, di cui Minniti illustra tempi e modalità di attuazione. Al riguardo, ha precisato il titolare del Viminale, «il governo ha la chiara necessità di promuovere politiche interne che tengano insieme due aspetti fondamentali: la severità contro chi non ha titolo di rimanere sul territorio nazionale e l’integrazione in favore di chi vi soggiorna regolarmente. Sono convinto, ha precisato il ministro, che il principio di severità consenta di avere quello di maggiore integrazione. Severità ed integrazione saranno le nostre linee guida». Continueremo ad accogliere chi fugge dalle guerre e persecuzioni, ha concluso Minniti, «ma con la stessa determinazione con cui stiamo ospitando chi ne ha diritto, intendiamo agire nel contrasto dell’immigrazione irregolare con il rafforzamento delle politiche di rimpatrio. Percorso questo che non può prescindere da attività di carattere internazionale».

ESPULSIONI – A questo proposito il ministro ha ribadito l’importanza delle espulsioni mirate, e ha annunciato che proprio ieri sono partiti da Fiumicino 36 cittadini nigeriani espulsi dal territorio nazionale, precedentemente ospitati presso i Cie di Caltanissetta e Torino. Con un volo charter diretto a Lagos (Nigeria), gli extracomunitari sono stati accompagnati da operatori specializzati della Polizia di Stato. Proprio a tal fine il rafforzamento della cooperazione con alcuni Paesi terzi – Nigeria, Tunisia ed Egitto – consente da tempo alla Polizia di Stato di organizzare voli charter per il rimpatrio contemporaneo di un numero di migranti compatibile con le esigenze di sicurezza del trasferimento aereo. A bordo del volo charter con destinazione Nigeria, organizzato in collaborazione con l’Agenzia europea Frontex, sono stati ricondotti a Lagos anche 2 cittadini di quel Paese, espulsi dalla Germania e dalla Polonia. Il volo è stato cofinanziato da detta Agenzia. Dall’inizio dell’anno sono stati allontanati dal territorio nazionale 274 cittadini stranieri.

IMMIGRAZIONE – Quanto alla politica dell’immigrazione in generale sono in corso incontri bilaterali con i Paesi di provenienza dei migranti per cercare di contenere gli arrivi, e a tal fine anche in sede europea si sta cercando di far funzionare finalmente i ricollocamenti e di accelerare i rimpatri. Sarà poi essenziale, per una migliore distribuzione dei migranti sul territorio europeo, la modifica degli accordi di Dublino.

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Qualche dato:

Gli arrivi nel mese di gennaio 2017 (2.790) sono diminuiti rispetto ai corrispondenti mesi del 2016 (4.071) e del 2015 (3528).

Quanto all’accoglienza a gennaio 2017 sono ospitati nel nostro territorio 175.410 persone, qualcosa in meno del 2016 (176.554), ma molti più del 2015 (103.792) e soprattutto del 2014 (66.066). L’accoglienza ha fatto boom sotto la presidenza di Matteo Renzi.

Infine in merito alla nazionalità dei migranti sbarcati, si pongono in testa Costa d’Avorio (529), Guinea (515), Nigeria (294), Marocco (239).

Non è certo una situazione allegra, ma ci fanno ben sperare le iniziative avviate dal nuovo premier e dal nuovo ministro.

 

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