Firenze, centri per l’impiego: adesione pressoché totale allo sciopero

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Circa cento addetti toscani dei Centri per l’impiego (più della metà a Firenze, una quarantina a Pistoia, il resto a Massa Carrara) rimarranno senza lavoro dopo il prossimo 31 dicembre, quando scadrà il loro contratto che ad oggi non sarà rinnovato. Nella Legge di Stabilità appena varata infatti non è stata prevista la proroga chiesta a gran voce dai sindacati. Lo afferma la Fp Cgil Firenze in una nota, nella quale dà notizia del fatto che le Rsu della Città metropolitana di Firenze e quelle della Provincia di Pistoia hanno proclamato per oggi, 15 dicembre, una giornata di sciopero dei lavoratori dei Centri per l’impiego.

L’adesione – afferma il sindacato è stata pressoché totale, con uffici chiusi, e si è anche svolto un presidio a Firenze di fronte alla Prefettura in via Cavour, a cui ha partecipato anche una delegazione di lavoratori di Massa Carrara, dove sarà fatta una assemblea. Al termine del presidio, i lavoratori hanno consegnato in Prefettura e presso la Regione Toscana una lettera con foto e racconti della loro vicenda.

«Nell’approvazione della Legge di stabilità alla Camera – afferma il sindacato – non si è voluto risolvere il problema rimandando al Senato, dopo il referendum, la soluzione normativa per le proroghe. Questo non è successo, mentre l’esito del Referendum lascia la materia del lavoro alle Regioni che in assenza di una norma nazionale che risolva il problema dovranno trovare comunque una soluzione».

«I Centri per l’impiego sono al collasso – spiega Alessandro Giorgetti, segretario generale Fp Cgil Firenze -, abbiamo appoggiato convintamente l’iniziativa decisa dalle Rsu. I lavoratori da mesi sono in mobilitazione per salvare l’occupazione e i servizi ai cittadini più fragili, i disoccupati, in un contesto di incertezza sulle risorse e confusione organizzativa. Contemporaneamente, questi lavoratori hanno saputo rispondere alla crescente pressione sui centri da parte degli utenti vittime delle tante crisi della nostra regione. Con lo sciopero e il presidio di oggi chiediamo che nel Milleproroghe di fine anno il Governo trovi il modo di sanare questa drammatica condizione, prorogando i contratti che scadono il 31 dicembre. Chiediamo anche alla Regione, alla Città metropolitana e alle Province interessate di fare pressione in tal senso».

 

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