Perfetta parità tra Paolo Gentiloni e Matteo Renzi al primo voto di fiducia al Senato. Anche l’ex premier infatti 24 febbraio del 2014 ottenne 169 sì contro 139 no, su 308 votanti e senza alcun astenuto. Rispetto ad allora si sono comunque verificati passaggi dalla maggioranza alla minoranza e viceversa e soprattutto è nato il Gruppo di Ala, che rafforzò il sostegno all’esecutivo durante il suo mandato e che oggi non ha partecipato al voto. I votanti complessivi sono stati 268.
«Chiedo fiducia al Senato e ho fiducia nel Senato – ha affermato Gentiloni – perché abbiamo impegni immediati sui quali il governo è al lavoro: penso al sostegno al sistema bancario, all’emergenza terremoto e ricostruzione, su cui oggi pomeriggio ho la prima riunione. E l’impegno europeo di domani. E il tema del lavoro, lavoro, lavoro, già sottolineato alla Camera. Durata del governo? E’ stabilita dalla Costituzione, ma certo solleciteremo la nuova legge elettorale, a prescindere da quanto durerà l’esecutivo, è urgente avere regole chiare che consentano di votare per Camera e Senato in modo armonico».
I lavori si sono svolti, come alla Camera, in un Senato svuotato delle opposizioni, ma anche con gli scranni dei ministri quasi vuoti. Assenti in particolare Lega Nord, M5S e Verdini con gli altri senatori di Ala. Per il nuovo governo si è espresso anche l’ex premier e senatore a vita Mario Monti.