Sicurezza: sindacati chiedono nuovo contratto e sospensione accorpamento forestale-carabinieri

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Il nuovo Governo è stato appena istituito e il nuovo ministro dell’interno, Marco Minniti nemmeno ha preso posto sulla poltrona del Palazzo Viminale, ma i sindacati inviano già messaggi di battaglia e richieste precise. Segno che anche in questo settore il governo non avrà vita facile, tante sono le pendenze e i problemi lasciati in eredità dal rottamatore.

CORPO FORESTALE STATO – Partiamo dai Forestali. Sospendere per almeno sei mesi il decreto che prevede a partire dal primo gennaio il passaggio del Corpo Forestale nei Carabinieri e aprire un tavolo di confronto. Sono le richieste che i sindacati dei forestali Sapaf, Ugl-Cfs, Snf, Fns-Cisl, Cgil-Cfs e Dirfor hanno inviato al nuovo governo nel corso di una conferenza stampa alla Camera annunciando una manifestazione a Roma il 19 dicembre. «Il nuovo governo – hanno spiegato i rappresentanti sindacali – deve immediatamente affrontare la questione della riforma dell’apparato della sicurezza che alla fine si è tradotta, speriamo solo sulla carta, nella cancellazione dei Forestali. I nostri principali interlocutori saranno sempre il ministro Martina e il ministro Madia. Ci auguriamo maggiore disponibilità al dialogo». I sindacati si ritroveranno davanti al ministero della Funzione Pubblica lunedì prossimo. «Con la soppressione e la militarizzazione forzata del Corpo forestale – concludono i sindacati – si ridurrà fortissimamente la capacità dello Stato di impedire i reati ambientali, di contrastare le ecomafie, di tutelare il nostro prezioso settore agroalimentare».

POLIZIA – Anche la Polizia avanza le sue richieste. Il Siap augura buon lavoro al nuovo esecutivo e al ministro Minniti, «personalità competente e capace che ben conosce il mondo della sicurezza. Auspichiamo il prosieguo di quel lavoro costruttivo che ha permesso di lasciarci alle spalle la buia stagione di una politica ed una legislazione punitiva e offensiva del lavoro dei dipendenti pubblici, di cui le forze di polizia fanno parte – dice il segretario Giuseppe Tiani – Ci aspettiamo che tra i primi atti del governo Gentiloni vi siano le convocazioni per aprire i tavoli di confronto contrattuali, rendendo così esecutivo l’accordo raggiunto il 30 novembre».

 

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