Unioncamere, Occupazione 2016: Assunzioni In Crescita Nei Servizi Avanzati

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lavoro“Il 20% delle imprese italiane con dipendenti ha effettuato o effettuerà assunzioni, con un recupero di oltre 6 punti rispetto al minimo storico del 2013. Per le imprese che esportano e che realizzano innovazioni la propensione ad assumere è ampiamente superiore alla media (rispettivamente, 36 e 34%)”.

E’ la fotografia scattata dal sistema informativoExcelsior, che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro sulle assunzioni relative al 2016.

“Le assunzioni di quest’anno – spiega una nota – sono prevalentemente concentrate nel terziario, per il maggiore turnover tipico di questo settore. Sono soprattutto i settori del turismo-ristorazione, del commercio e dei servizi alle persone a prevederne il maggior numero: circa il 50% del totale. Nell’industria prevalgono le assunzioni del manifatturiero rispetto a quelle richieste nelle costruzioni. Particolarmente dinamici sono i servizi avanzati di supporto alleimprese e i servizi dei media e della comunicazione, che mostrano una crescita decisa delle assunzioni previste quest’anno rispetto alle previsioni dell’anno scorso (+22 e +19%), seguiti dai servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e dai servizi finanziari e assicurativi. Si riscontrano variazioni di un certo rilievo anche per alcuni settori industriali. Le maggiori riduzioni riguardano invece l’edilizia (-8%), le attività estrattive (-8%), gli studi professionali (-6%), le industrie legate alla produzione di beni per la casa (-5%), la gomma-plastica (-5%) e ilsistema moda (-4%)”.

“Tra le 20 professioni “high skill” (cioè quelle dirigenziali, specialistiche e tecniche) – prosegue la nota – che presentano i più elevati tassi di crescita rispetto allo scorso anno, molte appartengono alle filiere professionali in maggiore fermento: professioni digitali (tecnici gestori di reti e di sistemi telematici +82%, progettisti e amministratori di sistemi +42%,tecnici web +41%), professioni green (tecnici dell’esercizio di reti idriche ed energetiche+51%, tecnici fisici e geologici +50%, tecnici del controllo e della bonifica ambientale+32%), professioni culturali e creative (tra cui gli operatori della filiera audiovisiva ecinematografica +30%) e professioni legate al monitoraggio avanzato dei processi manifatturieri (tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi +109%, tra cui sono compresi ad esempio gli analisti dei processi di produzione industriale e i tecnici dell’organizzazione e della valutazione del lavoro)”.

“Tra le 20 professioni “high skill” – sottolinea la nota – in maggiore arretramento rispetto allo scorso anno, prevalgono le figure legate alle costruzioni e ai servizi tradizionali. Nell’ambito delle professioni di livello intermedio (impiegati e professioni commerciali e dei servizi) colpiscono le marcate variazioni in aumento rilevate per i cassieri di esercizi commerciali(+58%) e per gli addetti alla gestione del personale (+48%). Anche tra le figure operaie emergono alcune professioni con un numero di assunzioni non particolarmente elevato ma con incrementi molto rilevanti: più che triplicata la domanda di installatori di linee elettriche,riparatori e cavisti; ma l’aumento è sensibile anche per i meccanici e riparatori navali e per gli operai addetti ai macchinari per la produzione in serie di mobili e articoli in legno”.

“La difficoltà di reperimento – conclude la nota – mediamente indicata dalle imprese è del 12%: poco più di una figura su 10 tra quelle indicate nel corso dell’indagine sarà difficile da trovare. Ma questa percentuale è più elevata nel Nord del paese (14%), nelle imprese con almeno 250 dipendenti (15%) e per le professioni high skill, cioè quelle dirigenziali, specialistiche e tecniche (22%). Tra i settori produttivi, sono quelli della metalmeccanica, elettronica ed informatica a segnalare le maggiori difficoltà (circa una figura su 4). Per oltre la metà delle assunzioni programmate è richiesto un titolo di studio pari almeno al diploma: al 13% del totale è richiesta la laurea e al 40% il diploma. Gli assunti per i quali è richiesto un diploma o una qualifica professionale saranno il 20% del totale mentre per il restante 28% non viene richiesta alcuna formazione specifica”.

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