Canone Rai in bolletta: se non si è ricevuta per errore, c’è tempo per pagare fino al 31 ottobre. Molti casi di disguidi e doppi pagamenti

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La sede RaiTorna di moda la scadenza dei pagamenti del canone Rai in bolletta. Ci sono stati numerosi disguidi, doppi addebiti, persone che non hanno ricevuto la bolletta elettrica. Che fare in questi casi? Il vecchio abbonato Rai, che ogni anno pagava regolarmente il suo canone con il vecchio e pratico bollettino postale e che a luglio non si è trovato l’addebito in fattura, dovrà pagare con il modulo F24 entro il 31 ottobre di quest’anno, in un’unica soluzione (100 euro). Chi non paga entro questo termine potrebbe rischiare una sovrattassa se non addirittura la sanzione. «Non c’è ancora chiarezza su questo punto – dicono dall’Unione nazionale consumatori -. Noi tuttavia suggeriamo di pagare entro fine mese e chiederemo che non vengano applicati sovrapprezzi e, nel caso, ne contesteremo la legittimità».

Pagamenti doppi, mancati addebiti, esenzioni del tutto ignorate. Il canone Rai, che dal 1° luglio è nella bolletta della luce, ha portato con sé una lunga lista di grane. Le associazioni a tutela dei consumatori sono bersagliate da richieste di aiuto. I casi più frequenti riguardano i doppi pagamenti, per esempio a carico della moglie o del marito. Anche gli errori sulle seconde case non sono pochi. C’è pure chi non ha ricevuto alcun addebito del canone nella bolletta elettrica dell’abitazione in cui risiede e si è invece visto conteggiare l’importo su tutte le seconde case.

C’è poi chi, e anche qui i casi non sono pochi, non ha pagato niente semplicemente perché non ha mai ricevuto l’addebito in bolletta. Qualcun altro invece, pur non avendo la Tv e avendo opportunamente dichiarato di non averla, si è ritrovato i 70 euro in fattura. Ricordiamo che il canone Rai va pagato una volta soltanto per ogni famiglia anagrafica, solo nel luogo di residenza e ammonta a 100 euro totali. Paga l’intestatario dell’utenza della luce su cui l’importo viene addebitato a rate di 10 euro al mese. Quest’anno però, che è stato l’anno del debutto, si è partiti con un primo maxi-versamento di 70 euro tutto a luglio (a qualcuno è arrivato ad agosto visto che la bolletta, in genere, è bimestrale).

Se, nonostante l’invio secondo i termini previsti (16 maggio 2016) di richiesta di esenzione ci si ritrova comunque con l’addebito in bolletta, c’è un rimedio, con esiti però incerti nel tempo. Si può presentare richiesta di rimborso tramite raccomandata all’Agenzia delle Entrate. Il modulo da compilare è disponibile sul sito dell’Agenzia (www.agenziaentrate.gov.it). In alternativa si può ricorrere all’applicazione web disponibile sul sito dell’Agenzia (la ricevuta verrà rilasciata per via telematica) oppure agli intermediari abilitati (Caf, commercialisti etc.). I rimborsi verranno accreditati direttamente in bolletta. Sui tempi però non ci sono certezze.

 

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