2016, in Toscana proviamo a ripartire!

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Nota di Nico Gronchi Presidente Confesercenti Toscana

nico gronchi 1Per la prima volta negli ultimi anni gli imprenditori del commercio, turismo e servizi, hanno trascorso le festività con un po’ di serenità in più rispetto alle turbolenze degli anni della “grande Crisi”. Il peggio sembra alle nostre spalle e i dati dell’osservatorio economico di Confesercenti e quelli dei maggiori istituti di ricerca segnalano una leggera ripresa. Negli ultimi sette anni i fatturati delle nostre imprese sono scesi mediamene del 20/25% ma nell’anno che ci ha appena lasciato è iniziato quel recupero, lento e difficile, che tutti aspettavamo. Un recupero non omogeneo in tutta la regione con punte più alte nelle città e zone a forte vocazione turistica, mentre in altre realtà territoriali della Toscana, in particolare Grosseto e Livorno, le crisi industriali ancora in atto si riflettono pesantemente sui consumi e sull’occupazione e ovviamente anche sui nostri settori.

Anche nel 2015, permangono in frenata le aperture di nuove attività commerciali e sono continuate le cessazioni; il saldo tra aperture e chiusure (dal 2011 al 2015) in Toscana risulta in negativo ed è pari a -9.903. Un dato, comunque, che se paragonato a quello di altre regioni italiane (ad es. Lazio -13.713) ci porta ad avere un cauto ottimismo.

Ancora una volta il turismo si conferma il vero e proprio traino della ripresa e la riprova è arrivata con le presenze registrate durante il ponte dell’Immacolata e dai numeri registrati nel periodo natalizio, fine anno ed Epifania; numeri supportati dal clima mite, dall’assenza di neve in montagna e dal continuo allarme terrorismo che hanno fatto propendere molti per gite brevi e soggiorni nelle nostre città.

L’intero settore del turismo, soprattutto nelle città d’arte come Firenze, Siena e Pisa e nei borghi minori a vocazione turistica, soffre però di una crescita quasi fuori controllo; Ormai si può mangiare quasi ad ogni numero civico nei centri storici (e non sempre regna la qualità), mentre nel ricettivo il boom degli appartamenti privati in affitto (oltre 8.500 solo su Firenze, più di 10.000 in Toscana ) ha avuto come diretta conseguenza una caduta verticale del prezzo medio di soggiorno.

Nonostante i problemi che perdurano in alcuni territori, in Toscana possiamo dire che “Stiamo finalmente uscendo dal tunnel”, lo dicono i dati; ma questa inversione di tendenza non può farci dimenticare quanto avvenuto negli anni della crisi: un vero e proprio tsunami con ricadute in termini di occupazione, mortalità di imprese, depauperizzazione del territorio. La domanda frequente che risuona nella testa degli imprenditori riguarda il tempo che ci vorrà per recuperare quanto perso; calcoli e previsioni spingono a credere che ci vorranno almeno ancora 4/5 anni, naturalmente sperando che non ci siano ulteriori fenomeni di caduta verticale dell’economia globale e lavorando affinché s’inverta la pesante situazione dei territori che registrano ancora numeri negativi.

In queste ultime settimane, caratterizzate dall’avvio dei saldi invernali, segnali positivi sono arrivati anche dalle imprese del settore moda e calzature. Tireremo le somme tra qualche settimana ma registriamo, in questi giorni, complessivamente un’indicazione importante. Quest’anno si è tornati a preferire capi e soprattutto accessori abbigliamento per il tradizionale regalo di Natale a parenti ed amici, con conseguenze importanti per la tenuta di questa tipologia di imprese. Sono rimaste, invece nelle festività natalizie, al palo, a causa del clima anomalo di questo dicembre, le vendite dei capi pesanti, soprattutto piumini, giacconi lana (e non) e giacche. E’ proprio su tale tipologia di prodotti, soprattutto sul piumino che ha avuto, negli ultimi anni un vero e proprio boom nel mercato, che si stanno concentrando le “attenzioni” del consumatore.

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Ma l’economia del Paese, nel suo insieme riparte, se torna la fiducia nelle famiglie e nei consumatori. I primi segnali positivi sono registrati dall’INPS: è dimezzato in un anno il ricorso alla Cassa Integrazione, sono cresciute di 415.000 unità le assunzioni a “tempo indeterminato” assorbendo molto precariato in essere. La Toscana è sopra la media nazionale con una crescita del 35% per lo più concentrate nei nostri settori, con particolare riferimento al turismo e nei servizi. La legge di stabilità, recentemente approvata dal parlamento, di cui ci occupiamo in altra parte del giornale, introduce importanti novità per le imprese, per il lavoro e le famiglie. Quest’anno il PIL crescerà 0,7/8% e la previsione per il 2016 è dell’ 1,4%. Le premesse per provare a ripartire ci sono tutte.

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