Gaza, Netanyhau: “Niente cibo senza il rilascio degli ostaggi”. Rifornimenti bloccati. L’Onu: “Subito gli aiuti”

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

Stop all’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, dopo il no di Hamas al piano Usa per un’estensione della fase dell’accordo di cessate il fuoco. Israele chiede al gruppo palestinese il rilascio degli ostaggi e di accettare il piano dall’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, che prevede l’estensione temporanea della prima fase, mentre Hamas vorrebbe passare alla fase 2 prevista dall’accordo.

Un portavoce di Hamas ha dichiarato che il blocco dei rifornimenti a Gaza è un “ricatto a buon mercato” e un “golpe” contro l’accordo e ha esortato i mediatori a intervenire. Israele invece, dal canto suo, replica sostenendo che gli aiuti umanitari giunti nella Striscia di Gaza durante il cessate il fuoco e nel periodo precedente, dall’inizio della guerra, saranno sufficienti per circa 5 mesi.

E il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar sostiene che il rischio carestia a Gaza sia una “bugia” e che Israele ha il diritto di bloccare l’ingresso degli aiuti a Gaza perché la prima fase si è conclusa senza un nuovo accordo. L’accordo di cessate il fuoco è stato mediato da Egitto, Qatar e Stati Uniti. L’Egitto, mediatore chiave, ha condannato la decisione di Israele accusando lo Stato ebraico di usare “la fame come un’arma”.

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha chiesto l’immediata attuazione della prossima fase del cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Quanto agli Stati Uniti, invece, hanno espresso sostegno allo stop degli aiuti: “Israele ha negoziato in buona fede fin dall’inizio di questa amministrazione per garantire il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri dai terroristi di Hamas. Sosterremo la loro decisione sulle prossime mosse, dato che Hamas ha dichiarato di non essere più interessato a un cessate il fuoco negoziato”, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes.

Netanyahu ha dichiarato che Israele è pienamente coordinato con l’amministrazione Trump e che il cessate il fuoco continuerà solo finché Hamas continuerà a rilasciare ostaggi. Hamas dal canto suo ha fatto sapere che qualsiasi tentativo di ritardare o annullare l’accordo di cessate il fuoco avrà “conseguenze umanitarie” per gli ostaggi e l’unico modo per liberarli è l’accordo esistente.La prima fase dell’accordo ha visto un aumento degli aiuti umanitari dopo mesi di fame, ma è scaduta appunto sabato.

Nella seconda fase, Hamas dovrebbe rilasciare decine di ostaggi in cambio di un ritiro di Israele da Gaza e di un cessate il fuoco duraturo. I negoziati per la seconda fase dovevano però iniziare un mese fa, cosa che non è successa. La nuova proposta degli Stati Uniti chiede di estendere la prima fase del cessate il fuoco fino al Ramadan – il mese sacro musulmano iniziato nel fine settimana – e alla festività ebraica della Pasqua, che termina il 20 aprile. In base a questa proposta, Hamas rilascerebbe la metà degli ostaggi il primo giorno e il resto quando sarà raggiunto un accordo su un cessate il fuoco permanente, ha dichiarato Netanyahu.

Hamas attualmente ha 59 ostaggi, 35 dei quali si ritiene siano morti. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha affermato che il cessate il fuoco ha salvato innumerevoli vite, ma che “qualsiasi rottura dello slancio in avanti creato nelle ultime sei settimane rischia di far ripiombare la gente nella disperazione”. L’Onu, per bocca del capo per gli aiuti umanitari Tom Fletcher, ha definito la decisione di Israele “allarmante”, osservando che il diritto umanitario internazionale stabilisce chiaramente che l’accesso agli aiuti deve essere consentito.

Leggi anche:   Traffico di rifiuti illeciti a Prato e Pistoia: 10 indagati. Secondo l'accusa avrebbero sfruttato anche l'emergenza alluvione

Medici senza frontiere (Msf) ha accusato Israele di usare gli aiuti come merce di scambio, definendo la cosa “inaccettabile” e “scandalosa”. Cinque ong inoltre hanno chiesto alla Corte Suprema di Israele un’ordinanza provvisoria che impedisca allo Stato di bloccare l’ingresso degli aiuti a Gaza, sostenendo che la mossa violi gli obblighi di Israele ai sensi del diritto internazionale: “Questi obblighi non possono essere condizionati da considerazioni politiche”.

Calendario Tweet

maggio 2025
L M M G V S D
« Apr    
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031