Esprimiamo la nostra soddisfazione e garantiremo il nostro appoggio a tutte quelle Amministrazioni, che, nell’ultimo periodo, hanno messo in campo iniziative sul tema dell’abusivismo legato alle strutture ricettive – dichiara Esmeralda Giampaoli, Presidente di Confesercenti Versilia -. Tra queste vogliamo ricordare il Comune di Massarosa, che ha avviato un’analisi puntuale sul conferimento dei rifiuti, ed il comune di Lucca, che ha costituito un gruppo di lavoro dedicato al tema, in collaborazione con le categorie economiche. Da tempo sosteniamo che il modo più semplice per condurre un’indagine di questo tipo sia rappresentato dal confronto degli elenchi ufficiali in possesso dell’Amministrazione Comunale, con quelli facilmente desumibili dai portali di prenotazione on-line (come, ad esempio, Booking e AirB&B). Chi si fa pubblicità attraverso un portale inequivocabilmente esercita unattività imprenditoriale, pur senza avere quei requisiti di affidabilità che solo un operatore professionale può dare. Prosegue l’analisi di Confesercenti: L’esercizio abusivo di un’attività turistico-ricettiva crea un grosso danno, in termini di concorrenza, a chi esercita lattività alla luce del sole e con fatica cerca di far fronte agli ingenti adempimenti di natura fiscale e burocratica. Ci rendiamo anche conto che, in mancanza di una legge nazionale e regionale di riferimento, le amministrazioni comunali non hanno molte armi per mettere fine al fenomeno, ma possono sicuramente contribuire a limitarne i danni in modo consistente. Anche l’azione intrapresa dalla Guardia di Finanza sulla costa versiliese, che a partire dal mese di agosto ha rafforzato in modo importante il proprio organico, va proprio nella direzione di colpire i furbetti delle case vacanza, ma anche bar, ristoranti e stabilimenti balneari che non rispondano a criteri di legalità. Riteniamo che i metodi efficaci messi in campo dalle forze dellordine in tal senso possano costituire un bel deterrente nel portare avanti comportamenti scorretti e lesivi per tutta la categoria. Molte, infatti, sono le strutture che si comportano come attività ricettive, ma sono del tutto sconosciute al fisco. La conclusione di Esmeralda Giampaoli: Auspichiamo che, a breve, anche altre amministrazioni del territorio possano attivarsi, dotandosi di strumenti in grado di limitare e contenere questo grave fenomeno, anche in sinergia importante con le Forze dellOrdine preposte. E solo incentivando la legalità e la professionalità che possiamo pensare di innalzare l’offerta della qualità turistico ricettiva del nostro territorio e dare ulteriore impulso ad un settore fondamentale e strategico per la nostra economia.
