Vittoriano Farsetti, Presidente Nazionale FIO Confesercenti. ‘Ottici e optometristi, figure importanti e riconosciute nel panorama italiano’

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Vittoriano FarsettiPresidente Farsetti, che ruolo ha la politica in relazione al riconoscimenti della figure di ottici ed optometristi?

La politica ancora non ha riconosciuto l’optometrista che è lo specialista della visione; una figura, se formata in modo corretto, molto capace; non riconoscendo questo ruolo si va a penalizzare chi ha problemi di vista.

Le cure mediche devono rimanere prerogativa dei medici, guai affidarle a persone diverse e prive di competenza! Ma prima di tutto occorre chiarire le funzioni delle due figure professionali ottici e optometristi: i primi, gli ottici, riconosciuti dal RD del 1928 hanno già la facoltà di misurare la vista dei difetti semplici; i secondi, gli optometristi, esistenti e riconosciuti in moltissimi paesi fin dal 1918, sono preparatissimi sulla visione e non eseguono visite mediche ma visite optometriche chiamate anche esami visivi.

La visita optometrica non può sostituire quella medica, ha una funzione diversa ma altrettanto importante.

Esistono optometristi preparati che misurano la vista e questo non è un atto medico. Viene dichiarato apertamente che la visita optometrica non sostituisce la visita medica proprio perché è un’altra cosa; e questo avviene senza inganno ma alla luce del sole. La giurisprudenza ha stabilito, con le sentenze passate in giudicato, che l’optometria in Italia è una professione non vietata e quindi libera, distinguendola dalla professione medica e da quella di ottico.

Nonostante la figura dell’optometrista sia stata riconosciuta a livello giuridico, gli oculusti sono ancora scettici

È sicuramente una posizione anacronistica quella di alcuni oculisti, fortunatamente non tutti, di non riconoscere la figura dell’optometrista. L’ignoranza sta dalla parte di coloro che vogliono sprecare gli undici anni di studi universitari per misurare la vista, quando questa analisi visiva può essere eseguita da altre figure professionali; e lasciare, così, ai medici le visite per la diagnosi di patologie da curare con adeguate terapie. Così facendo si eviterebbero  disservizi e lunghissime liste di attesa, come purtroppo succede spesso nelle strutture pubbliche; costringendo, così, gli utenti a ricorrere alle strutture private a pagamento. Gli italiani devono chiedere agli oculisti di tutelare i loro occhi con visite mediche immediate perché certe malattie non possono aspettare.

E’ corretto ribadire che gli optometristi non curano patologie, non è loro compito; essi non fanno diagnosi e non offrono terapie di nessun genere.

La politica deve vigilare affinché il servizio sanitario pubblico sia garantito e affidato a personale qualificato, evitare sprechi di denaro pubblico e disservizi a scapito del cittadino. Sono auspicabili maggiori controlli, anche, da parte dei tutori della legge per non incorrere a forme di comparaggio di qualsiasi tipo. Una collaborazione aperta fra professionisti riconosciuti metterebbe fine a certi giochetti legati a rapporti spesso fuori dalla legalità.

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