Terrorismo: Isis minaccia nuovamente Roma. Altre espulsioni di presunti jihadisti, nel 2016 siamo a quota 50

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roma«Presto saremo a Roma». E questo l’ennesimo, ultimo messaggio arrivato dall’Isis e diretto all’Italia. Ormai le minacce dell’Isis per Roma sono diventate come gli annunci di Renzi, grande pubblicità, frasi e immagini reboanti, ma poi nessun seguito. Nel caso dei terroristi è invece il caso di preoccuparsi, come fa correttamente il Ministro Alfano, perché costoro, almeno in altri Paesi europei, hanno poi fatto seguire alle chiacchiere anche fatti concreti, purtroppo.

In una delle immagini di propaganda che circolano sul web in questi giorni si vede il Colosseo insanguinato e un mujaheddin armato. A lato la scritta «Rome soon». Un’altra minaccia, dunque, arrivata anche attraverso una serie di video in cui si indicano come obiettivi l’Italia e il Belgio. In un altro video, invece, si presentano i «Cuccioli del Califfato» (Cubs), come coloro che conquisteranno Roma, Gerusalemme e Baghdad.

Intanto, ieri il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha annunciato l’ennesima espulsione. Questa volta si tratta di una donna marocchina di 44 anni «rimpatriata con un volo partito da Fiumicino e diretto a Casablanca», ha spiegato Alfano. Un nuovo caso di soggetto ritenuto a rischio e allontanato dal territorio nazionale per motivi di sicurezza. La donna, residente a Perugia, «era all’attenzione degli investigatori perché aveva manifestato chiari segnali di radicalizzazione religiosa, dichiarandola propria vicinanza all’ideologia dell’autoproclamato Stato islamico e pubblicando sul suo profilo Facebook contenuti tali da determinarne il blocco», ha aggiunto in una nota il Ministro. Stando a quanto raccolto dagli investigatori, inoltre, la marocchina «aveva dimostrato una forte ostilità nei confronti degli sciiti, dei Paesi occidentali, degli ebrei e dei miscredenti e, in piena adesione ideologica al jihad, aveva commentato con la seguente frase “Amen, lo spero anche per me” un post che recita testualmente “Coloro che credono ed emigrano e fanno la jihad in nome di Dio, aspettano una benedizione da Dio. Ed io spero di essere tra loro”». Sale, dunque, a 116 il numero delle espulsioni eseguite dall’inizio del 2015. Di queste 50 sono avvenute nel 2016.

 

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