Lavoro: calano ancora i contratti a tempo indeterminato (-29,4%), aumentano (+7,4%) i licenziamenti

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Matteo Renzi_Giuliano PolettiNel secondo trimestre del 2016 le attivazioni di contratti a tempo indeterminato sono state 392.043, il 29,4% in meno rispetto all’anno scorso (-163.099). Lo rileva il ministero del Lavoro con le comunicazioni obbligatorie. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato cessati sono stati 470.561, -10% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il dato, a differenza di quello dell’Inps, tiene conto di tutto il lavoro dipendente compresi domestici, agricoli e p.a e anche dei contratti di collaborazione. I numeri risentono della riduzione dell’incentivo all”assunzione a tempo indeterminato.

Nel periodo i licenziamenti sono stati 221.186, 15.264 in più (+7,4%) rispetto al secondo trimestre 2015. Sono invece diminuite le chiusure di contratto dovute alla cessazione dell’attività del datore di lavoro (-10,3%). Tra le cessazioni richieste dal lavoratore sono in calo considerevole sia le dimissioni (293.814, -23,9%) sia i pensionamenti (13.924, -41,4%).

Per le donne le uscite per pensionamento sono crollate (-47%), probabilmente anche a causa della stretta sui requisiti per la pensione di vecchiaia scattati quest”anno. Un calo ancora più consistente si era registrato nel primo trimestre con le cessazioni per dimissioni per pensionamento delle donne ferme a 3.169 (-64,9%).

 

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