Forniture gas: l’Europa punta sui rigassificatori galleggianti

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Il 2 gennaio il prezzo all’ingrosso del gas naturale in Europa è sceso al livello più basso da quando è iniziata la guerra in Ucraina: sulla piattaforma di mercato della Borsa di Amsterdam è stato quotato poco più di 74 euro, cinque volte meno di agosto (quando raggiunge la cifra di 342 euro/MWh).

Perché i prezzi stanno scendendo? Lo riferisce il giornale europeo Euronews. In primo luogo, perché l’estate scorsa l’Europa ha riempito fino all’orlo le proprie riserve, poi perché l’autunno è stato molto mite e, infine, perché le famiglie e le imprese hanno volontariamente ridotto i propri consumi: quest’inverno, finora, gli europei hanno bruciato molto meno gas nelle loro caldaie. Le scorte rimangono, quindi, molto buone per il resto dell’anno, e c’è, perciò, meno necessità di acquistare gas.

Per quanto riguarda l’Europa, molti Paesi, per ridurre la loro dipendenza dalla Russia, hanno affittato o costruito stazioni galleggianti di rigassificazione. Ad iniziare dalla Germania, dove il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha inaugurato a Wilhelmshaven in Bassa Sassonia il primo impianto di rigassificazione del paese, che dovrebbe immettere nella rete di distribuzione circa il sei per cento del fabbisogno annuo dell’intera Germania.Si tratta del primo effetto del cambio di politica energetica in seguito alla guerra in Ucraina, che ha portato a sostituire le forniture russe via gasdotto con quelle statunitensi, via navi metaniere.

La Finlandia ha appena presentato la propria stazione “indipendente” per il Gas Naturale Liquido, al confine con l’Estonia – l’Europa non dispone di molti terminali GNL “fissi”, in quanto non ve n’era bisogno, durante i periodi di importazione di massa di tubi economici dalla Russia. Il primo terminal galleggiante per gas naturale liquefatto (Gnl) della Finlandia è stato dislocato nel porto meridionale di Inkoo, che si trova a 60 chilometri a ovest di Helsinki. Il terminal si trova nelle immediate vicinanze del gasdotto Balticconnector tra Finlandia ed Estonia: la sua capacità è destinata a coprire il fabbisogno di gas dei due Paesi, in particolare dopo il crollo delle importazioni di gas russo a causa della guerra in Ucraina.Anche l’Estonia sta nel frattempo sviluppando un progetto di terminal Gnl.

In Italia si è deciso di puntare, per ora, sui rigassificatori di Piombino e Ravenna. Il governo e le regioni stanno cercando di accelerare i progetti, anche se ci sono ostacoli dalle amministrazioni locali e dai comitati ambientalisti. Il Comune di Piombino ha presentato anche un ricorso al Tar del Lazio contro le decisioni del Governo e del presidente della Regione Eugenio Giani, nominato Commissario per la bisogna. Il Tar ha respinto la sospensiva e deciderà nel merito fra qualche mese. E intanto i lavori procedono.

La diversificazione delle produzioni energetiche e delle forniture, la fissazione di un prezzo limite (price cap) da parte della Ue, la diminuzione dei consumi dovuta agli aumenti recenti dei prodotti energetici hanno consentito ai governanti europei, soprattutto Italia e Germania, di fare scelte diversificate, visto che in passato era stato scerlto un unico fornitore (Gazprom), messo all’indice dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe.

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