“Ritirare le querele contro i giornalisti? No, non lo penso. Io ho presentato la querela contro Roberto Saviano quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una ‘bastarda’. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica, ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla
legge?”
Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un’intervista al Corriere della Sera.
“Penso che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge. Sto semplicemente chiedendo alla magistratura quale sia il confine tra il legittimo diritto di critica, l’ insulto gratuito e la diffamazione”, prosegue Meloni, che torna poi sulle polemiche con alcuni giornalisti per il poco spazio alle domande nelle conferenze stampa: “Sono una persona che alle domande risponde e non credo di essere nervosa. Vedo invece da parte di alcuni giornalisti un nervosismo nei miei confronti, che non avevo ravvisato in passato. Comunque non voglio alimentare ulteriori polemiche. Dalla prossima conferenza stampa potrei ripristinare le regole del mio predecessore, con il quale non ci furono mai problemi”, conclude.
