Migranti: la Ue avverte il governo, dopo la direttiva Piantedosi. Privilegiare i salvataggi in mare. Ma i ricollocamenti promessi sono allo 0,1%

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La Ue, che finora non ha fatto quasi nulla per la promessa ricollocazione dei clandestini sbarcati sulle nostre coste, lancia un avvertimento all’Italia, dopo aver avuto notizia della recente direttiva del ministro Piantedosi, emanata sulla base di quanto prescrive una Convenzione Onu, e quindi una normativa internazionale, che dovrebbe essere rispettata anche dalle navi che incrociano nel Mediterraneo.

“I salvataggi in mare avvengano il più rapidamente possibile da parte dei Paesi impegnati nelle
operazioni di soccorso”. L’avviso arriva dall’Europa, che parla anche degli Stati di bandiera delle navi presenti nel Mediterraneo, che hanno “la responsabilità primaria di garantire la conformità agli standard internazionali e dell’Ue”.

Intanto, la nave Ong Humanity 1 è a poche miglia dalle acque territoriali italiane, davanti alle coste catanesi, con 180 migranti a bordo in attesa di un ‘place of safety’. Mentre la Ocean Viking incrocia pù a sud con altre 234 persone recuperate. In zona anche la Geo Barents con 371 salvati. Dunque in totale le Ong sembrano intenzionate a sbarcare ben 785 clandestini sulle nostre coste.

E si muove il premier Giorgia Meloni che ha avuto un primo confronto sul tema con il presidente tedesco Olaf Scholz. Batte bandiera tedesca la Humanity 1 (la Ocean Viking è invece norvegese, così come la Geo
Barents) e tedesche sono entrambe le Ong che gestiscono le due navi ‘diffidate’ da Piantedosi.

Una portavoce dell’esecutivo europeo ha puntualizzato che la “Commissione europea non è coinvolta né responsabile del coordinamento di tali operazioni in mare. Tuttavia invita gli Stati e tutti gli attori coinvolti nelle operazioni di ricerca e salvataggio ad agire in modo rapido e coordinato e a rispettare le leggi
pertinenti, garantendo che le persone in mare siano portate in salvo il più rapidamente possibile”.

La Commissione ha poi ricordato il sostegno offerto con il meccanismo di solidarietà volontario: “l’Italia, attualmente sottoposta a una forte pressione migratoria – ha sottolineato la portavoce – è stato il primo Paese a veder ripartire le ricollocazioni volontarie. Le prime ricollocazioni hanno avuto luogo dall’Italia, ad agosto e ottobre di quest’anno: 38 candidati si sono recati in Francia e 74 in Germania”.

Numeri ancora bassi, secondo Roma, che nel 2022 ha dovuto farsi carico di 82mila arrivi via mare: i 112 finora ricollocati con il meccanismo europeo rappresentano dunque soltanto lo 0,1% di coloro che sono sbarcati. E’ per questo che Piantedosi, come rileva l’Ansa, ha dettato la sua linea: l’ok allo sbarco ci sarà dopo che i Paesi di bandiera delle navi avranno messo sul tavolo la disponibilità a prendersi la propria quota di migranti. Per ora da Germania e Norvegia non c’è stata però risposta alla nota verbale inviata dalla Farnesina alle ambasciate dei due Paesi.

Ma gli arrivi continuano anche senza l’intervento delle Ong: in 60 sono sbarcati a Lampedusa, dove nell’hotspot ci sono quasi mille ospiti, mentre in 141 sono arrivati a Roccella Jonica (Rc) dopo un’operazione di soccorso della Guardia costiera.

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