Piantedosi: “Rispetto della legalità, governo dell’immigrazione clandestina, disagio sociale e sicurezza nelle periferie” queste le priorità della sua azione

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“Si comincia dall’esigenza di rilanciare il ministero dell’Interno come organo che garantisca il rispetto della legalità in una cornice di tutela dei diritti civili e di una adeguata considerazione delle diverse sensibilità che spesso s’incrociano nell’attuazione delle politiche di legalità. Voglio dire che non metteremo le dita negli occhi di nessuno. Da prefetto di Roma, abbiamo affrontato le occupazioni abusive. Riuscendo a restituire ai legittimi proprietari i loro edifici e allo stesso tempo modulando l’esercizio della forza pubblica. A seconda se ci siamo trovati di fronte gli Spada, i Moccia e altre famiglie criminali, oppure davanti a povera gente a cui il diritto alla casa va garantito. Le dita negli occhi, insomma, solo a chi se le merita. Questa sarà la nostra linea dal Viminale”.

Così in una intervista al Messaggero Matteo Piantedosi, nuovo ministro dell’Interno, espone le sue priorità.

Sull’immigrazione clandestina spiega: “Dobbiamo continuare a riaffermare l’esigenza che i flussi migratori devono essere affidati all’intervento degli Stati e alla loro capacità di governare questo fenomeno, e non all’azione dei trafficanti e neanche a quella dello spontaneismo sia pur umanitario”. Per il ministro dell’Interno “è fondamentale rafforzare tutte le iniziative possibili di partenariato con i Paesi di nascita e di transito dei flussi. Questo partenariato va inserito in una cornice di condivisione con i Paesi europei”.

Altra priorità “il rafforzamento delle procedure di controllo sui fondi del Pnrr, per evitare infiltrazioni criminali ma allo stesso tempo questi controlli non dovranno intralciare la velocità dell’uso dei fondi nei tempi previsti. Supporteremo – spiega Piantedosi – anche i Comuni, che sono i principali beneficiari di questi fondi, nella programmazione e nella gestione dei progetti. Questo approccio consolida la tradizionale vocazione del ministero dell’Interno ad essere di supporto alle autonomie territoriali”.

Inoltre, aggiunge Piantedosi, “dobbiamo stare attenti ai riflessi della presumibile crescita del disagio socio-economico. Penso per esempio alle bollette energetiche bruciate sulle piazze. È chiaro che la cura sistemica saranno i provvedimenti economici che prenderà il governo per mitigare la crisi. Quanto a noi, siamo pronti a gestire con equilibrio le manifestazioni di protesta”.

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Un eccellente programma, quello dell’amico e collega Matteo Piantedosi, che affronta l’ardua impresa di governare, in momenti difficili, l’efficiente ma complicata macchina del ministero dell’Interno, sia al centro che in periferia. Lui conosce benissimo la situazione, essendo stato vicecapo del Dipartimento di PS e capo di Gabinetto del ministro, oltre che prefetto in sedi importanti, ultima quella di Bologna. Considerata la sua preparazione, decisione ed equilibrio sono certo che saprà gestire, con mano ferma e buon senso, le situazioni difficili che già si preannunciano sul cammino del governo, in primis le tensioni, anche sulle piazze, dovute alla delicata contingenza economica e sociale. Sono sicuro che saprà intervenire con molta più efficacia, determinazione e saggezza di molti suoi predecessori. In bocca al lupo, Matteo.

PAOLO PADOIN, già prefetto di Firenze

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