Jobs Act: Cesare Damiano (Pd), risultati deludenti. Diminuiscono i contratti stabili, aumenta il precariato

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Damiano«Bisogna dire pane al pane: i dati dell’Inps relativi all’occupazione evidenziano un andamento poco soddisfacente del Jobs Act sotto il profilo della qualità: il saldo positivo di 74.502 occupati a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni dei contratti a termine e dell’apprendistato) del primo semestre del 2016, non può nascondere il fatto che nello stesso periodo dello scorso anno il saldo attivo era stato di 770.890 unità: una diminuzione dell’84% dovuta al drastico ridimensionamento degli incentivi (meno 60%, da 8.060 euro per tre anni nel 2015, a 3.250 nel 2016 per due anni)». Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

“Il modello del Jobs Act, pensato per aumentare il lavoro stabile e di qualità – prosegue – corre il rischio di andare nella direzione opposta aumentando la precarietà. Infatti, a fronte del drastico rallentamento delle assunzioni con il contratto a tutele crescenti, aumentano i contratti a termine e continua il boom dei voucher (+40%). I correttivi che noi chiediamo da tempo, puntano invece a consolidare il Jobs Act: proponiamo di rendere strutturali gli incentivi perché la logica dello “spot” non funziona più; di limitare l”uso dei voucher, a partire dal mantenimento del tetto dei 2.000 euro per il lavoro agricolo, perché la sua rimozione sarebbe contraddittoria con il varo della legge contro il caporalato; di prolungare la durata degli ammortizzatori sociali per intervenire con maggiore efficacia nelle diffuse situazioni di crisi”, conclude.

 

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