Kiev attacca Papa Francesco: diplomazia vaticana non replica, ma sottolinea che Bergoglio ha sempre difeso bambini ucraini

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Dopo il duro attacco del ministro degli esteri ucraino Kuleba a Papa Francesco, mentre l’ambasciatore in Vaticano tenta di rimediare, con poca fortuna, pubblicando sui social una foto del cardinale Parolin in visita a Kiev, la diplomazia vaticana continua a lavorare dietro le quinte e sceglie, per il momento, di non commentare ufficialmente gli avvenimenti delle ultime ore.

Dal Vaticano arriva però la voce del direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione, Andrea Tornielli, che sottolinea: “Durante questi mesi il Papa non è mai stato ‘equidistante’: ha condannato con parole nette l’aggressione perpetrata dalla Russia. E’ stato piuttosto ‘equivicino’, cioè vicino a tutti coloro che soffrono per le conseguenze della guerra, in primo luogo la popolazione innocente dell’Ucraina che muore sotto le bombe russe”.
Nei corridoi vaticani si percepisce il dispiacere e il disappunto soprattutto per le parole diffuse ieri sera dal
ministero degli Esteri di Kiev che accusano Francesco di non avere “mai prestato particolare attenzione alle vittime specifiche della guerra, tra cui 376 bambini ucraini morti per mano degli occupanti russi”.

Una frase che arriva dopo l’incontro in Aula Paolo VI con decine di bambini ucraini, accolti dalla Caritas, festosi per l’abbraccio del Papa. Il quale, ricordano fonti, ha in continuazione posto l’attenzione proprio sui piccoli ucraini che ha voluto anche accogliere nel suo ospedale, il Bambino Gesu’, e visitare di persona a pochi giorni dallo scoppio della guerra.

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