Alla Certosa di Firenze debutta Fil_Armonia, festival di musica e spiritualità

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Otto appuntamenti per “riaccordare” il mondo e imparare nuovamente ad ascoltarlo: dal 4 al 16 settembre la Certosa di Firenze (Via della Certosa, 1) ospita Fil_Armonia, festival di musica e spiritualità, ideato e prodotto da La Filharmonie, orchestra toscana composta da musicisti under 35, con la direzione artistica di Giulio Arnofi e la direzione musicale di Nima KeshavarziSei concerti e due conferenze pensate per stimolare una riflessione sull’essere umano e il suo rapporto con la natura.

La musica entra nel luogo del silenzio: il complesso monumentale della Certosa, costruito nel XIV secolo alle porte della città, è stato infatti abitato per secoli dai monaci certosini che facevano del silenzio il metodo principale di relazione con la propria individualità, la comunità e il mondo. Oggi la Certosa è custodita dalla Comunità di San Leolino, che vi promuove iniziative culturali e spirituali.

In linea con la storia passata e presente della Certosa, La Filharmonie ha strutturato una rassegna di concerti, conferenze e spettacoli multidisciplinari che mette al centro la musica e la nozione di armonia. Si tratta dell’inizio di un ciclo: questa prima edizione del festival Fil_Armonia è dedicata al tema della spiritualità, intesa nel senso più ampio possibile come dimensione in cui trovare un nuovo equilibrio con se stessi, gli altri e il mondo di cui facciamo parte. Le conferenze approfondiranno le relazioni tra musica, arti visive, filosofia e spiritualità mentre il programma musicale è dedicato in gran parte al Novecento e alla contemporaneità e si presenta come un viaggio attraverso brani caratterizzati da sensibilità molto diverse ma uniti dal filo rosso delle tematiche del festival.

Il luogo scelto è quantomai appropriato per un altro grande tema di Fil_Armonia: l’ecologia acustica, causa di comprovati danni psicologici e fisici per le persone e per il mondo animale. Una maggior consapevolezza del suono può aiutare a ripensare la progettazione delle aree urbane. Ma non solo: può favorire l’ascolto di sé stessi e del mondo.

“Fil_Armonia in italiano è una parola inventata. Il significato, però, è chiarissimo – dichiara Paolo Cognetti, tra gli ideatori del festival – ed esprime l’amore per l’ideale classico di un mondo musicalmente ordinato, prima dello «strappo nel cielo di carta» di pirandelliana memoria. Non si tratta di nostalgia del tempo perduto, ma di una ricerca diretta a ritrovare l’equilibrio dell’essere umano con sé stesso e con la natura, come profonda connessione di ogni cosa. E davvero questa riconciliazione sembra quanto mai necessaria oggi, dopo due anni dall’inizio della pandemia di COVID-19, con le conseguenze economiche e sociali che ne sono derivate e l’incertezza per il futuro, aggravata dalla guerra esplosa in Ucraina, ai confini dell’Europa. Ancora una volta dobbiamo interrogarci sul senso della nostra identità, non solo culturale, dobbiamo chiederci chi siamo e chi vogliamo essere, pena la definitiva decadenza delle nostre società. Siamo convinti che la musica possa contribuire a sanare il nostro mondo scordato con il suo potere curativo perché aiuta a migliorare la capacità di ascoltare e nel suo essere un atto creativo può opporsi, simbolicamente ma non solo, alle forze distruttive – la guerra ne è la quintessenza – e rivelare un terreno fecondo sul quale intraprendere percorsi di trasformazione”.

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Fondata nel 2016, La Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze è tra i sette complessi strumentali giovanili riconosciuti e sostenuti dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in Italia, è stata inoltre vincitrice del concorso Smart&Coop 2017 sostenuto dalla Fondazione CR Firenze e Legacoop Toscana come migliore start-up culturale sul territorio. L’Orchestra, con i suoi oltre quaranta elementi, affronta flessibilmente la musica sinfonica e cameristica, il teatro musicale, l’opera e il balletto e le nuove forme espressive. La sua Stagione di Opera, Balletto e Concerti è frutto di una costante ricerca di elementi d’innovazione, delle nuove sonorità e nuovi allestimenti in dialogo con il grande repertorio lirico-sinfonico.

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