Elezioni: accordo Letta-Calenda-Della vedova. Si segue agenda Draghi: no tasse, correzione reddito cittadinanza, ius scholae

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“Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti”. Questa la premessa dell’accordo firmato da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.

Ecco i principali contenuti:

“In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su
salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva Ue e una riduzione consistente del ‘cuneo fiscale’ a tutela in particolare dei lavoratori”.

“Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all’Europa”

Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l’interruzione traumatica del governo, PD e Azione/+Europa concordano sulla necessità di:
a) realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea;
b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità;
c) non aumentare il carico fiscale complessivo;
d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il “Bonus 110%” in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi;
e) dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae”.

“La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa”.

I leader della coalizione di centrosinistra non si candideranno nei collegi uninominali. È quanto si apprende dopo l’incontro alla Camera tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.

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