La crescita della Zona Euro è rallentata a causa degli effetti della guerra in Ucraina e dell’impatto dell’inflazione sul potere d’acquisto della famiglie e sui consumi. Lo confermano oggi le previsioni per il terzo trimestre formulate da un pool di economisti indipendenti consultati dalla BCE, che rivedono al ribasso le stime di crescita ritoccando all’insù quelle di inflazione.
Gli intervistati hanno rivisto al rialzo le loro aspettative di inflazione per tutti gli orizzonti temporali, indicando una crescita del 7,3% per il 2022 dal 6% precedentemente indicato, una revisione al 3,6% dal 2,4% per il 2023 ed al 2,1% dall’1,9% per il 2024. Secondo gli intervistati, le revisioni al rialzo riflettono principalmente l’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, ma l’aumento più forte del previsto dei costi degli input. Le aspettative di inflazione a più lungo termine al 2027 sono indicate in media al 2,2%.
Le aspettative di crescita del PIL reale sono state invece riviste al ribasso anche se gli esperti notano che l’andamento più forte del previsto del primo trimestre del 2022 ha ampiamente compensato la dinamica più debole prevista degli altri trimestri. Il PIL è indicato in crescita del 2,8% quest’anno dal 2,9% segnalato in precedenza, mentre la revisione è più marcata per il 2023 all’1,5% dal 2,3%, Confermata la crescita per il 2024 all’1,8%.