Il presidente russo Vladimir Putin torna a parlare. Stavolta a San Pietroburgo, davanti ai parlamentari, dove ha usato toni durissimi contro i Paesi occidentali: «Se qualcuno dall’esterno intende interferire negli eventi ucraini, porre una minaccia alla Russia, la nostra risposta sarà fulminea. Se la Russia sarà minacciata, risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora. Devono sapere che ci sarà una risposta, e sarà rapida. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano».
A proposito delle sanzioni imposte da Ue e Usa e dei piani per isolare la Russia, invece, ha replicato: «I piani dei Paesi occidentali di strangolare economicamente la Russia sono falliti. L’impatto economico delle sanzioni non è stato così forte per il momento». Annunciando che i «mercenari stranieri» in Ucraina stanno aumentando e che presto verranno «mostrati in pubblico quelli catturati», ha motivato così la guerra in Ucraina: «Noi siamo un grande Paese, non abbiamo bisogno di annettere altri Paesi, l’Ucraina era una minaccia per la Russia. Le operazioni militari speciali in Donbass e Ucraina sono volte a garantire la sicurezza del nostro Paese, così come in Crimea. I nostri soldati hanno impedito una minaccia».