Aferpi smentisce: «Nessun accordo con fondi stranieri». L’azienda, controllata dall’algerina Cevital di Issad Rebrab (che ha rilevato la Lucchini di Piombino), risponde in modo deciso alle parole di Eliseo Paolicchi, l’uomo che nell’ottobre del 2014 consentì alla società il primo approccio con le istituzioni locali. Secondo Paolicchi «ad Algeri in questi giorni è stato siglato un accordo col fondo sovrano del Dubai il quale entrerà nell’assetto societario con un ruolo di controllo».
Da Aferpi arriva la replica: «Rispetto alle notizie che si sono diffuse in città e che continuano a imperversare sui social network Aferpi ribadisce quanto segue: nessun accordo con fondi sovrani è nei piani di Cevital; non ci sarà alcun appuntamento al Mise nei prossimi giorni. La diffusione di notizie infondate serve solo a creare artificiosamente incertezza e a complicare il lavoro in corso a beneficio di chi non vuole che a Piombino si torni a produrre acciaio».
Una manovra di disturbo, secondo l’interpretazione aziendale, che arriva pochi giorni dopo l’intesa con un pool di banche per un finanziamento di 7,5 milioni, considerato la prima tranche di un prestito più corposo in grado di assicurare la continuità produttiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA – Toscana24