Stop ai minimarket nel centro storico, anche Pisa ci prova

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

pisaPronti a collaborare con l’amministrazione comunale per individuare provvedimenti contro il degrado del commercio nel centro storico partendo dal tentativo messo in piedi a Firenze dal sindaco Nardella.

Provvedimenti che però rischiano di essere solo un tampone in mancanza di una normativa nazionale che ponga fine ai disastri prodotti dalla liberalizzazione. E’ Marco Sbrana, direttore di Confesercenti Toscana Nord, ad intervenire sul regolamento approvato dal consiglio comunale fiorentino in cui sono previste un pacchetto di misure per la tutela ed il decoro del centro storico, anche dal punto di vista commerciale.

Tutto questo con le difficoltà della materia, come hanno dimostrato i due ricorsi al Tar vinti da parte di alcune attività commerciali negli anni scorsi proprio contro ordinanze contro l’abuso della vendita di alcolici varate dal sindaco Nardella. Abbiamo sempre sostenuto che il feroce processo di liberalizzazione del commercio, in quanto non regolamentato, avrebbe prodotto, anche e soprattutto nei centri storici e nelle città darte, gravi conseguenze in termini di decoro cittadino – dice ancora Sbrana-, identità del territorio, sicurezza delle persone, tutela del patrimonio monumentale ed estetico.

I Comuni si trovano con le mani legate soprattutto dopo le recenti norme del governo Monti. Da qui la necessità di muoversi tra le pieghe dei regolamenti per provare una sorta di LineaMaginot rispetto ai processi di imbarbarimento delle città. Crediamo che la programmazione e la disciplina del commercio siano materie che devono tornare di competenza delle amministrazioni locali. Il direttore di Confesercenti entra poi nello specifico pisano. Abbiamo sostenuto il blocco delle nuove licenze nel centro storico, provvedimento che almeno ha messo un argine al proliferare di attività commerciali di basso livello (leggi minimarket). Ma anche in questo caso si tratta di provvedimenti a tempo.

Pisa non ha la possibilità di legare le norme all’area Unesco come Firenze, visto che nella nostra città è circoscritta solo a piazza dei Miracoli. Da qui la possibilità di muoversi ad esempio sul regolamento urbanistico (che per altro mette già dei paletti ad alcune tipologie commerciali nel centro storico). Il blocco di nuove aperture insiste Sbrana potrebbe essere prolungato, consentendo aperture solo per locali con superficie non inferiore a 40 metri quadrati e con almeno un servizio igienico per i clienti, accessibile ai diversamente abili. Uno strumento che porterebbe già ad una selezione delle tipologie. E infine il divieto di vendita di alcolici.

Fermo restando che il problema è la vendita abusiva che deve essere stroncata da un lavoro capillare delle forze dell’ordine conclude Marco Sbrana -, Firenze prova con il suo regolamento a riproporre il divieto di vendita per asporto di alcolici dalle 21 in poi, a meno che non si consumino all’interno dei vari locali. Sicuramente rispetto alle precedenti ordinanze, questa volta il sindaco Nardella è passato dal consiglio comunale dando quindi più forza al provvedimento.

A Pisa negli anni passati ci sono state le ordinanze del prefetto Tagliente che avevano portato a qualche risultato. Una riproposizione era stata annunciata per l’estate scorsa ma non abbiamo più avuto notizie. Chiediamo una convocazione del comitato dell’ordine pubblico allargato alle associazioni di categoria per rilanciare questo provvedimento per la primavera.

Leggi anche:   Firenze, 25 aprile: al Teatro della Compagnia «Toscana libera», lettura drammatizzata per la Liberazione

Calendario Tweet

aprile 2024
L M M G V S D
« Mar    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930