Commissione Ue: in Italia e in Europa ripresa robusta, ma restano rischi pandemia, inflazione e rincari energetici

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Ripresa robusta, Pil che recupera entro dicembre i livelli precedenti la pandemia, e il tandem Bce-recovery fund che dà tempo ai Paesi per le riforme, in modo da rilanciare le economie oltre il mero traguardo di recuperare i livelli pre-Covid.

Perché l’inflazione tornata al galoppo potrebbe scombussolare la roadmap di Francoforte. E i rischi della ‘quarta ondata’ mettono un’ipoteca sulle nuove stime di crescita che la Commissione europea pubblicherà giovedì 11 novembre.
«La crescita economica in Ue continua ad apparire forte, ma le prospettive sono dominate da un’alta incertezza, con alcuni notevoli rischi di peggioramento», ha detto il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni. Pare scontata una revisione in meglio della crescita 4,8% e 4,5% per l’Eurozona nel 2021 e 2022, mentre per l’Italia le cifre più recenti di Bruxelles indicavano un +5% per il 2021 che saranno ritoccate all’insù. Il Governo ipotizza anche di superare la soglia del 6%. Ma il cruccio di Gentiloni sono i fattori che nel frattempo si sono insidiati nello scenario di previsione.
Ovvero: aumento dei contagi, con vaccinazioni ancora troppo basse in alcuni Paesi. Se dall’area euro si allarga il campo all’Unione europea a 27, specie al blocco orientale, ci sono rischi di lockdown duri, una nuova mazzata per la crescita che può avere ripercussioni anche nel nucleo centrale dell’euro. In secondo luogo, le strozzature al commercio globale, che frenano il settore manifatturiero. Spingendo in alto i prezzi, assieme ai rincari energetici, terzo fattore di rischio.

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