Non c’è pace per la scuola. Caos per il reclutamento e l’assegnazione degli insegnanti, con proteste e ricorsi promossi dal sindacato Anief, che disapprova in toto il comportamento del ministro Bianchi e del ministero dell’istruzione, regole variabili e difficoltà per i trasporti, con bus talvolta affollati all’inverosimile, adesso si cambia anche il regime dell’insegnamento in presenza e della Dad, ammorbidendo le regole esistenti, nonostante negli ultimi giorni i contagi abbiano ripreso a salire a livello nazionale.
A breve si smetterà di mandare un’intera classe in Dad in presenza di un solo caso positivo. Questa è una delle principali novità del protocollo che dovrebbe essere finalizzato proprio in questa settimana. Il documento – i cui contenuti sono stati anticipati dagli organi di informazione da almeno due settimane – è rivolto alle aziende sanitarie locali ed è frutto di un lavoro congiunto del Ministero dell’Istruzione, insieme al Ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e alle autorità regionali. Con le attese maggiori rivolte proprio alla parte sulla gestione delle quarantene a scuola, finora sostanzialmente immutata rispetto allo scorso anno scolastico, quando però il quadro sanitario era completamente diverso. Ecco quali aggiornamenti dovrebbe portare il documento, in arrivo nelle prossime ore. A riassumerli è il portale Skuola.net.
Ultimo scenario evidenziato dalla nuova disciplina è quello con tre o più casi di positività in una classe. Qui, infatti, la quarantena sarà imposta a tutti, con le regole attualmente vigenti: sette giorni di isolamento per i soggetti già vaccinati, dieci per i non vaccinati. Anche in questo caso, alla fine del periodo di quarantena tutti dovranno fare un tampone prima di poter rientrare a scuola.
Dalla disciplina appena descritta, dovrebbero restare esclusi i servizi educativi per l’infanzia, dove i bambini non sono tenuti a indossare mascherine, come avviene nei cicli d’istruzione successivi. Qui le cose verranno gestite in continuità con quanto avviene oggi. Per tutti gli alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo del positivo verrà prescritta la quarantena di dieci giorni, con tampone alla fine del periodo di isolamento, senza possibilità di deroghe o “sconti”. Con i docenti che hanno svolto attività in presenza nella sezione del bambino positivo che dovranno osservare un periodo di quarantena che varia da sette giorni, per i vaccinati, a dieci giorni, per i non vaccinati, al termine del quale anche per loro sarà previsto il consueto tampone che, se negativo, dà il via libera alla ripresa dell’attività in presenza.
Il dirigente scolastico avrà più potere decisionale in quanto, in presenza di uno studente positivo nel proprio istituto e di mancata risposta tempestiva da parte della Asl di competenza, sarà proprio il preside – insieme al referente Covid – a dover individuare i possibili contatti scolastici del caso positivo e a prescrivere il da farsi, seguendo le indicazioni contenute nel documento.
I sindacati dei dirigenti scolastici hanno già cominciato a mettere le mani avanti, individuando già qualche pecca nelle nuove indicazioni. Ma è presto per dare un giudizio, vedremo l’esperienza di qui alle vacanze di Natale, sottolineando però che ulteriori modifiche apporterebbero nuove disfunzioni a un settore che ha già troppo sofferto per la pandemia, tanto che si temono conseguenze negative per gli studenti soggetti a sospensioni di didattica, dad, tamponi e green pass e altre costrizioni di questo tipo. I ragazzi vogliono tornare a frequentare le aule e ad incontrare i compagni come avevano fatto fino al marzo 2020.