Francesco Menichetti,, primario di Malattie infettive all’Ospedale Cisanello di Pisa, è uno dei pochi esperti che non si aggrega alla crociata pro vaccinazioni e pro Big Pharma, come fanno buona parte dei suoi colleghi, ma ipotizza giustamente anche altre alternative, sulla base della sua esperienza pratica,
E quindi suggerisce: «Pensare agli anticorpi monoclonali come alternativa al vaccino. Ci sono delle categorie affette da immunodeficienze di varia natura che ai vaccini non rispondono e hanno bisogno di protezione».
I monoclonali, spiega all’Adnkronos Salute Menichetti , «sono anticorpi che non devi produrre ma sono già belli e prodotti, sono protettivi, durano mesi, hanno uno spettro di attività molto ampio che include le varianti e quindi sono un’alternativa al vaccino o un’integrazione del vaccino molto molto interessante. L’unico problema – spiega il virologo – è la loro validazione clinica e il costo ma dove riuscissimo a contenerne il costo sarebbe un preparato a intramuscolo facile da somministrare, quasi domiciliare, quindi sarebbe davvero importante poterne disporre. Così come importante sarebbe disporre di uno o più farmaci antivirali orali. Per i refrattari al vaccino bisogna dire che ci sono anche queste possibili alternative. Perché non dirlo? Non saremmo equilibrati nel nostro giudizio. Non ti vuoi proprio vaccinare? Fatti i monoclonali, sono anticorpi, è come fare le immunoglobuline per il tetano, non è uguale ma molto simile».
Parole sagge, che resteranno indigeste alla triade Draghi – Speranza – Figliuolo schierati ventre a terra per le vaccinazioni a tappeto, consigliati dal nugolo di esperti reclutati da Speranza.