Intervista al Presidente Confesercenti Siena Carlo Conforti

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Presidente Conforti, come comincia il 2016 per le imprese dei ‘vostri’ settori, a Siena e in Toscana?

“Ci sono alcune concomitanze casuali, altre volute. Stiamo spingendo sul valore della ‘massa critica’ nella rappresentanza di questi comparti, e in questo ben s’inquadra il turno di Presidenza in Rete Imprese Italia che Confesercenti ha raccolto a livello nazionale con l’inizio dell’anno, affiancandolo a quello che noi avevamo già assunto a livello provinciale. Se questo è casuale, non lo sono invece alcuni ‘chiodi fissi’ che mi pare battano in testa sia nelle sedi di Firenze e Siena che a Roma. Ad esempio il livello di tariffazione e imposizione fiscale sulle imprese: nei mesi scorsi abbiamo denunciato la contraddizione che nel Sud della Toscana vede le tariffe sui rifiuti crescere, mentre il volume della raccolta dei rifiuti cala. Nei prossimi mesi andremo avanti spulciando il bilancio del gestore del servizio, cercando di capire se e cosa non torna rispetto a quando i gestori erano provinciali. Bisogna poi tenere conto inoltre che in questo particolare momento stanno avvenendo dei cambiamenti importanti nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Sparisce l’interfaccia delle Province che bene o male erano presenti sul territorio; le novità sulle Camere di commercio preludono anche ad un diverso intendere della rappresentanza. In questa fase Rete Imprese Italia sarà ancora di più una risorsa: starà a noi, ed in questo ce la stiamo mettendo tutta, farle esercitare quell’importanza che troppo spesso rimane solo sulla carta.

Nel complesso vorrei essere un po’ ottimista e dire che forse si è arrestata la discesa continua dei fatturati Speriamo quindi che il 2016 parta da questa stabilità per aumentare: gradualmente magari, ma soprattutto senza retromarce”.

 

Ci sono altri temi caldi?

“Certo che sì. Le regole del gioco, per esempio: nel turismo ci aspettiamo che la Regione aggiorni il quadro normativo, come auspicato dal nostro Presidente regionale Gronchi; tenendo conto anche di un contesto che sta mutando rapidamente nei ‘players’. La Regione avrà un ruolo importantissimo nel guidare la crescita e lo sviluppo del Turismo. Abbiamo tutti plaudito all’abolizione delle APT, ma da li doveva nascere una cabina di regia seria e professionale che portasse questa Regione ad aumentare i flussi già presenti. Questo obiettivo necessita una normativa chiara , moderna applicata in modo uniforme. Quello che invece accade lo abbiamo evidenziato a dicembre presentando i dati sui tanti alloggi che in provincia di Siena fanno ricettività ma non sono censite come aziende. Quanto al commercio, ci sarebbe da applicare la recente sentenza dell’Alta corte sulla grande distribuzione traducendola in una legge con una visione aggiornata, che torni a rilanciare il ruolo che il piccolo commercio storicamente riveste in una regione come la nostra”.

 

Questo ruolo è sparito?

“Sono spariti i negozi, molti, dai nostri centri urbani: quelli che offrono autenticità, identità, storia e che concorrono a ‘vendere’ la destinazione turistica Toscana come unica. Purtroppo c’è una serie di fattori che sono troppo spesso più grandi della volontà del singolo esercente, e che troppo spesso in questi anni hanno finito per spersonalizzare o svuotare le vetrine. Ci aspetteremmo che la Regione tornasse a fare squadra con noi per stimolare, formare, sostenere il piccolo commercio. Ma sulla formazione siamo in una fase di limbo. E come incentivi allo sviluppo per il commercio al momento il 2016 non prevede nulla. Anche per questo è necessario fare corpo con tutti i nostri associati, e cercare di incidere sempre di più”.

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A Siena c’è più o meno crisi che nel resto della Toscana?

“E’ arrivata dopo, e probabilmente andrà via dopo. Gli ammortizzatori “territoriali” che avevamo in proprio sono ormai terminati, le enormi elargizioni che arrivavano dalla Fondazione della Banca ormai non ci sono più. Anche se non erano indirizzate direttamente alle imprese, sicuramente creavano benessere e maggiore volontà di spesa. L’economia del territorio è peraltro eterogenea: se guardiamo alla Valdelsa vediamo che dopo lo tsunami che si era abbattuto su questa parte industriale della Provincia, anche qui si è stabilizzata e le industrie – in particolar modo quelle del camper e della meccanica – cominciano a raccogliere più ordini in portafoglio. La Valdichiana durante la crisi ha ottenuto un discreto traino dall’agroalimentare ed ora sta mostrando segni di ripresa. Chianciano Terme sta faticosamente aspettando di vedere dei risultati dei tanti investimenti fatti da Regione, Banca e Provincia sulle Piscine Termali. Per tutti, la bassa inflazione ultimamente ha favorito gli acquisti, i saldi quest’anno si stanno rivelando un fattore positivo, i flussi turistici del 2015 sono stati incoraggianti. I dati aggregati stanno dando qualche indicazione positiva. Ma è assolutamente presto per tirare il fiato e dire che il peggio è passato, almeno dalle nostre parti”.

 

Tre parole chiave per il 2016?

“Direi tasse, promozione e liquidità. Con il segno meno accanto alla prima,e il più accanto alle altre due”.

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