Bruxelles: piano ripresa e resilienza italiano, giudizio positivo Ue

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Il giudizio dell’Ue sul piano nazionale per la ripresa e la resilienza dell’Italia è positivo, ora tocca a noi riuscire a spendere e a spendere bene i fondi. Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell’incontro con il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, a Bruxelles.

Il futuro di Ita dipenderà dalle capacità e abilità della nuova compagnia di stare sul mercato e imporsi. In questo senso bisogna accettare la sfida e provare a vincerla”. Ha poi aggiunto il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, rispondendo ai giornalisti dopo un incontro a Bruxelles con il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni. C’è un piano industriale che la nuova Alitalia deve proporre che terrà conto della situazione del mercato aereo che oggi ovviamente è del tutto particolare per la situazione pandemica mondiale, ma che offre in prospettiva grandi possibilità di sviluppo, ha aggiunto.

A seguito di discussioni intense e costruttive a tutti i livelli, la Commissione Ue e le autorità italiane hanno raggiunto un’intesa comune sui parametri chiave per garantire la discontinuità economica tra Ita e Alitalia. I contatti continueranno ora a pieno ritmo a livello tecnico. Avevano riferito dall’esecutivo comunitario al termine dell’incontro tra la vice presidente Ue, Margrethe Vestager e Giorgetti.

Ho chiesto di porre attenzione, in questa fase di transizione verso il digitale e il mondo green, a tutti quei settori industriali italiani che rischiano di pagare un prezzo elevatissimo in termini di presenza e di occupazione a questa transizione. Aggiunge anche Giorgetti, a margine del colloquio con il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, a Bruxelles. E’ importante sottolineare il termine transizione. E’ giusto andare in quella direzione, ma tenendo conto anche del prezzo che si paga in termini di posti di lavoro persi.

Si potrebbe pensare di porre una riserva sull’entrata in vigore della direttiva europea Sup per limitare l’uso di plastica monouso perché il settore è uno di quelli che pagherà il prezzo della transizione in termini anche di occupazione aggiunge Giorgetti. La direttiva, già approvata in Ue, riguarda anche settori tipo quello della carta, che oggettivamente non mi sembrano così negativi sotto l’aspetto ambientale come quello della plastica”, ha spiegato il ministro. Un ripensamento e una diversa tempistica nell’uscita dalla produzione di prodotti come bicchieri e piatti di carta deve in qualche modo essere preso in considerazione, ha ribadito, evidenziando che l’Italia non può essere la sola a fare questa battaglia di buon senso in Europa. Nessuno mette in discussione che si debba andare verso un sistema in cui la plastica in assoluto dev’essere esclusa, però se in un prodotto la componente in plastica è dell’8% rispetto al 92% di carta forse è il caso di aver un atteggiamento di tipo diverso, ha aggiunto.

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