Al Maggio una «Tosca» in forma di concerto per l’85° compleanno di Mehta

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Nell’ambito dell’83° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, recita straordinaria di Tosca, opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, in forma di concerto mercoledì 19 maggio alle ore 19, per festeggiare l’85° compleanno del maestro Zubin Mehta, direttore onorario a vita del Maggio Musicale Fiorentino. Con lui sul palco, al suo debutto fiorentino, Saioa Hernàndez Tosca, Francesco Meli Cavaradossi, Luca Salsi Scarpia, Francesco Milanese Angelotti, Alfonso Antoniozzi il sagrestano, Francesco Pittari Spoletta, Giulio Mastrototaro Sciarrone, Adolfo Corrado un carceriere.   Coro, Coro di voci bianche e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

Tosca di Giacomo Puccini, è proprio il titolo del debutto assoluto operistico di Zubin Mehta nel 1963 a Montreal. Da allora l’ha diretta innumerevoli volte sui palcoscenici di tutto il mondo e ripetutamente incisa. Al Maggio Fiorentino l’ha diretta nel 1965, 1986, 1991, 2005, 2010 e 2011 (in tour), per un totale di 29 recite complessive. Quella del 2010 in cartellone veniva subito dopo un’opera di Verdi che i superstiziosi considerano innominabile perché facilmente associata a sventure (si rappresentava a Varsavia il 1 settembre 1939, quando fu invasa la Polonia, per esempio); in effetti alla generale del 2010 Adina Nitescu si trovò improvvisamente afona e si limitò a mimare l’azione, mentre dalla buca dell’orchestra Martina Serafin, casualmente fra il pubblico, cantò la parte; il tenore s’era appena ammalato e nemmeno Raimondi-Scarpia stava bene, tanto che saltò diverse prove e non era in forma nemmeno alla prima (all’ultima, che ebbi la ventura di vedere, invece sì); quando poi le due opere furono portate insieme in tournée in Giappone, ci fu il terremoto con disastro alla centrale nucleare di Fukushima. Manco a farlo apposta, il titolo fatidico è in cartellone subito dopo anche quest’anno, ma a debita distanza, dal 4 giugno (per chi non avesse ancora capito, è «La forza del destino»).

Recita di «Tosca» n° 30 in assoluto per Zubin Mehta, che nel corso dei decenni in cui è stato direttore musicale (dal 1985, mentre dal 2017 è direttore onorario a vita ed è anche cittadino onorario di Firenze) ha costruito con le masse artistiche del Maggio un legame affettuoso e una grande intesa. Ma anche prima del 1985 il rapporto con la città era solido: accorse con l’amico Barenboim, in una Firenze devastata dall’alluvione, per un concerto al Salone dei Cinquecento nel febbraio 1967; da ricordare inoltre l’impegno che Mehta ha profuso per la realizzazione dei grandi concerti gratuiti in Piazza della Signoria con Orchestra e Coro del Maggio a fine festival, il concerto di inaugurazione di Firenze Capitale Europea della Cultura nel 1986 (con la Messa da Requiem di Verdi) e il commovente Concerto in memoria delle vittime della strage del 27 giugno 1993 in via dei Georgofili, entrambi ancora in Piazza Signoria.

Al pubblico in sala, grazie alla collaborazione con Nasus Pharma, verrà distribuito gratuitamente il Taffix uno spray nasale in polvere a effetto barriera per i virus trasmessi per via aerea che assicura, sempre associato all’uso della mascherina, una maggiore protezione delle cavità nasali per 5 ore dalla somministrazione. Questa iniziativa, estesa oltre al pubblico anche ai dipendenti, si associa a tutte le azioni disposte dal Maggio in termini di sicurezza.

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Teatro del Maggio (Piazzale Vittorio Gui / Viale Fratelli Rosselli)

Mercoledì 19 maggio 2021, ore 19

TOSCA. Melodramma in tre atti Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal dramma La Tosca di Victorien Sardou. Musica di Giacomo Puccini. Edizione: Edwin Kalmus & Co., Inc., Boca Raton, Florida (In forma di concerto). Coro, Coro delle voci bianche e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Maestro concertatore e direttore Zubin Mehta. Maestro del Coro e del Coro delle voci bianche Lorenzo Fratini. Con sopratitoli in italiano e inglese a cura di Prescott Studio, Firenze.

Floria Tosca, celebre cantante Saioa Hernández; Mario Cavaradossi, pittore Francesco Meli; Il barone Scarpia, capo della polizia Luca Salsi; Cesare Angelotti, un prigioniero politico evaso Francesco Milanese; Il Sagrestano Alfonso Antoniozzi; Spoletta, agente di polizia Francesco Pittari; Sciarrone, gendarme Giulio Mastrototaro; Un carceriere Adolfo Corrado; Un pastore Costanza Mottola

Prezzi: Platea1: 150 € – Platea2: 120 € – Platea3: 100 € – Platea4: 80 € – Palchi: 100 € – Galleria: 50 € (ancora disponibili solo posti in platea e palco, in biglietteria, nei punto Box Office e sul sito del Maggio)

Tosca

Il 14 gennaio del 1900 al Teatro Costanzi di Roma debutta Tosca, opera in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. La fonte è il dramma storico La Tosca di Victorien Sardou, scritto nel 1887 appositamente per l’attrice Sarah Bernhardt. Puccini si era infiammato per quel soggetto dopo aver assistito a una recita teatrale e fece di tutto per trasformarlo in opera. Tuttavia, l’editore Ricordi affidò inizialmente il progetto a un altro compositore, Alberto Franchetti, salvo poi rimetterlo nelle mani di Puccini nel 1895. Per realizzare il libretto di Tosca viene riconfermato il tandem Illica-Giacosa, già collaudato con successo ne La bohème. Ma i lavori procedono a rilento e con numerose lagnanze da parte dei librettisti. Entrambi ritengono il dramma di Sardou inadatto alla trasposizione operistica per i troppi avvenimenti che prendono il sopravvento sulla poesia. Puccini, invece, dal canto suo non se ne preoccupa e seguendo solo il suo intuito musicale nel 1899 firma quello che di lì a breve diventerà un altro suo grande capolavoro. Tosca è dunque un’opera d’azione dove la tensione non si allenta mai e in cui il discorso musicale deve necessariamente procedere senza sosta, salvo rare eccezioni. Questo induce il compositore lucchese ad adottare una tecnica narrativa costruita sua una fitta rete di motivi brevi e ricorrenti – spesso combinati tra loro – per commentare il frenetico svolgersi della vicenda. L’azione è ambientata nella Roma papale al tempo della battaglia di Marengo. I protagonisti Floria Tosca, primadonna al quadrato passionale e volitiva, e il suo amante Mario Cavaradossi, pittore dalle simpatie liberali e anticlericale convinto, sono ostacolati dal barone Scarpia, capo della polizia borbonica a servizio del papato. Animato da torbide passioni e da un’innata malvagità, il barone come un sadico burattinaio determina l’andamento degli eventi dall’inizio alla fine. Feroce persecutore di Mario prima, e di Tosca poi, (fino a quando non viene assassinato dalla donna dopo un tentativo di violenza) Scarpia continua ad aleggiare come un fantasma in orchestra anche da morto con la ripetizione del suo tema minaccioso costruito sul tritono, l’intervallo sinistro che da secoli in musica è associato al Male. Ma l’atmosfera drammatica della storia, che prevede tre morti violente in scena (un accoltellamento, una fucilazione e un suicidio), è accentuata ulteriormente da Puccini anche attraverso una scrittura orchestrale carica di dissonanze e tensioni, che anticipano l’estetica espressionista, e una vocalità spesso esasperata e spinta al limite.

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